Psicologi in tribunale per "guarire" la giustizia civile. Nei fascicoli cercano spunti per conciliare le parti: cause a picco

Il presidente Alberto Rizzo è molto soddisfatto. Sei anni fa le liti in piedi erano 8.300, ora sono 1.100: "Il 70% dei conflitti potrebbe chiudersi così"

Mercoledì 3 Novembre 2021
Fascicoli giudiziari da smaltire

VICENZA - Un team di psicologi per spulciare i fascicoli della giustizia civile e scovare tra le righe gli spunti per tentare una conciliazione pacifica tra le parti. L'idea è venuta all'ordine degli avvocati di Vicenza ed è stata messa in pratica grazie ad un contributo di 30 mila euro della Regione Veneto. «Una rappresentanza di legali - racconta l'assessore all'istruzione e alla formazione Elena Donazzan - è venuta da me manifestando un'esigenza precisa: interpretare il lavoro dell'avvocato senza pensare al profitto ma come servizio ai cittadini, attraverso un approccio meno burocratico alle cause civili».

Dieci esperti all'opera

Il Tribunale di Vicenza ha così assoldato un gruppo di dieci esperti dell'Università di Padova composto per due terzi da psicologi. A loro è concesso ogni giorno di consultare liberamente i fascicoli fermi sui tavoli del palazzo di giustizia per studiare le diverse sfumature dell'uso del linguaggio nell'esposizione dei fatti contenuti nelle denunce. Gli esperti sono tutti specializzati in dialogica: «Dalle parole che vengono utilizzate nei documenti che compongono il fascicolo - spiega Gian Piero Turchi, professore del dipartimento di Psicologia applicata di Padova e coordinatore del progetto - si possono capire moltissime cose, a cominciare dai punti in comune e da quelli di contrasto tra le due parti in causa». I testi, sottolinea, spesso nascondono informazioni preziose e se le si sa decriptare è possibile valutare e misurare gli aspetti della controversia sui quali i litiganti saranno più propensi a trovare un compromesso, quello che tecnicamente viene chiamato 'l'indice di mediabilità'.

Risultati sorprendenti

«I primi risultati sono sorprendenti - dice Turchi - pare che circa il 70% delle cause pendenti potrebbe chiudersi con una conciliazione, sgravando le aule dall'incombenza di centinaia di udienze». A credere nel progetto è soprattutto il presidente del Tribunale di Vicenza, Alberto Rizzo. Grazie al lavoro del suo team sei anni fa le cause civili in piedi erano 8.300, ora sono 1.100. «Il progetto è partito due anni fa ma a causa del Covid - rileva - solo da una ventina di giorni ne vediamo i primi frutti». Leggere tra le righe dei contenziosi, secondo Rizzo, ha anche un vantaggio a lungo termine. «Spesso le sentenze, in particolari quelle riferite a questioni condominiali o familiari - spiega - si chiudono con la rabbia del perdente. E generano ulteriori contenziosi che vanno avanti all'infinito. Con la conciliazione invece non diventa importante vincere la causa - conclude - ma risolvere il problema che sta a monte». 

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