VICENZA - I finanzieri del comando provinciale di Vicenza, nell'ambito delle attività di polizia economico-finanziaria, hanno rilevato diverse infrazioni in tema di lavoro nero a seguito di due distinte ispezioni effettuate, rispettivamente, in un ristorante di Schio e una struttura alberghiera situata in una delle più rinomate mete turistiche regionali a Tonezza del Cimone.
Nel corso del primo controllo, effettuato in un'attività di ristorazione situata all'interno della zona industriale, i militari della Compagnia di Schio hanno eseguito un controllo congiunto con funzionari dell'ispettorato territoriale del Lavoro di Vicenza. Non sono emerse irregolarità in relazione ai lavoratori dipendenti rilevati all'interno dell'attività commerciale tuttavia, i successi approfondimenti ispettivi, condotti anche tramite l'acquisizione di apposite dichiarazioni, hanno permesso di constatare l'impiego in nero di una lavoratrice, in qualità di cameriera e addetta al bancone, per un totale di 75 giornate articolate su cinque giorni lavorativi a settimana e per almeno 5 ore al giorno. A riguardo, è stata irrogata al rappresentante della società di capitali coinvolta la cosiddetta maxisanzione, per un totale di 14.400 euro, poiché l'impiego della lavoratrice senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro è risultata essere superiore a 60 giorni.
Nel corso del secondo intervento, inoltre, le fiamme gialle, di concerto con i funzionari dell'ispettorato, hanno effettuato un accesso in un hotel del comune di Tonezza del Cimone, sempre al fine di verificare il corretto adempimento degli obblighi vigenti ai fini previdenziali, assistenziali e contributivi. I riscontri effettuati dai militari e dagli ispettori territoriali del lavoro, anche tramite l'incrocio delle risultanze delle banche dati a disposizione, hanno fatto emergere l'irregolarità lavorativa, previdenziale e assicurativa di due dipendenti, impiegati in qualità di inserviente e di cameriera-assistente di sala, nei cui confronti il proprietario dell'attività ricettiva non aveva effettuato le dovute comunicazioni agli enti preposti.