Rolex e assegni fasulli, arresto e denuncia: riuscivano perfino a isolare le linee telefoniche della banca

Venerdì 18 Giugno 2021
Il rolex sequestrato dai militari subito dopo la truffa
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MAROSTICA - Un arresto per documenti falsificati e truffa aggravata e una denuncia a piede libero. E' la conclusione di un'operazione dei carabinieri di Marostica, stazione della compagnia di Bassano del Grappa, che si è svolta nei giorni scorsi con indagini e verifiche minuziose. Le manette ai polsi di Emanuele De Simone, nato a Napoli il 24 luglio 1997, pregiudicato, per i delitti di documenti falsificati e truffa aggravata, sono scattate nel pomeriggio del 16 giugno. L'uomo agiva in concorso con G.D.S., 32enne, italiano, pregiudicato anche lui, che nell’occasione è stato denunciato in stato di libertà.

Un prezzo sospetto

L’attività di polizia giudiziaria è iniziata in maggio quando ai carabinieri è giunta la telefonata di un cittadino il quale riferiva che, dopo aver messo in vendita un orologio Rolex sulle piattaforme online, era stato contattato da un uomo, residente in un’altra provincia, con chiaro accento napoletano. L’interlocutore si era dimostrato interessato all’orologio e aveva accettato senza battere ciglio il prezzo proposto, oltre 10mila euro, nonostante fosse ben superiore al valore di mercato.

Ciò lo aveva insospettito al punto da rinunciare alla trattativa adducendo una banale scusa riguardante il vaccino anti-covid.

Il telefono isolato

Mentre l’Arma approfondiva gli accertamenti, il 9 giugno, sempre a Marostica, ecco una truffa con oggetto un Rolex da 11.000 euro. Un uomo aveva consegnato un assegno circolare al venditore che però, prima di consegnare l’orologio, chiedeva alla sua banca di fare delle verifiche. E dopo aver ricevuto la conferma dall’impiegato della banca dell’acquirente sulla "bontà" del titolo di pagamento, consegnava il costoso orologio. Solo il giorno successivo si scopriva però che per tutta la giornata del 9 giugno l’istituto di credito dell’acquirente era rimasto completamente isolato dalla linea telefonica e, pertanto, non erano stati loro a dare l'ok all’assegno in questione. E infatti dai successivi accertamenti è risultato contraffatto e clonato.

La linea cade ma...

Il 14 giugno successivo, il comando carabinieri di Marostica veniva contattato nuovamente dal cittadino con i quali avevano interloquito a maggio il quale riferiva di essere stato nuovamente contattato per la compravendita del suo Rolex, sempre dallo stesso interlocutore. A questo punto, concordata la modalità di acquisto, i carabinieri si posizionavano nelle immediate vicinanze dell’istituto di credito scelto dalle parti per lo scambio, da dove potevano monitorare la situazione. Dopo l’incontro, acquirente e venditore entravano in banca dove il cassiere contattava telefonicamente l’istituto che emetteva l’assegno circolare e, parlando con una impiegata, non veniva concessa la benemissione dell’assegno ma proprio in quei frangenti la linea cadeva. Il cassiere riprovava e parlando stavolta con un uomo, questi confermava la regolarità dell’assegno in questione e la sua negoziabilità.

Attesi dai carabinieri

A tal punto, veniva ceduto l’orologio al compratore che pretendeva, prima di uscire, di staccare la matrice dall’assegno come controprova dell’avvenuto pagamento, a scanso di future eventuali contestazioni. Non appena usciva dalla banca, l’uomo si dirigeva con solerte fretta verso l’auto dove lo aspettava il complice. Entrambi venivano bloccati dai militari che recuperavano la scatola con l’orologio oggetto di truffa, procedendo alla perquisizione personale: rinvenivano così una carta d’identità ed una patente di guida che riportavano la foto del soggetto che deteneva i documenti. Capito di essere stato scoperto, ammetteva che entrambi i documenti erano falsi e declinava le sue generalità. Il secondo soggetto, veniva invece subito riconosciuto dai militari operanti come l’autore della truffa perpetrata il 9 giugno, poiché disponevano di una foto a colori fornita dalla vittima. Emanuele De Simone è stato così arrestato e, su disposizione del sostituto procuratore Angelo Parisi, magistrato di turno, associato al carcere San Pio X di Vicenza in attesa di convalida. Il complice è stato deferito e rimesso in libertà.

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