Furbetti del reddito di cittadinanza, 35 stranieri scovati, danno da 130mila euro

Venerdì 4 Marzo 2022
Furbetti del reddito di cittadinanza, 35 stranieri scovati, danno da 130mila euro

VERONA - I Finanzieri del Comando di Verona hanno denunciato alla Procura della Repubblica 35 persone residenti nella provincia, sospettate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza per un importo complessivo di 131.638 euro. Ad aver attirato l’attenzione dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, è stato, in particolare, l’invio di denaro all’estero che costoro avevano effettuato negli ultimi anni.

Nel corso di due distinti controlli antiriciclaggio nei confronti di altrettanti «money transfer» operanti nel capoluogo - nel cui ambito le Fiamme Gialle veronesi hanno esaminato circa 86 mila operazioni di rimesse di denaro, disposte tra il 2016 e il 2020 da soggetti per lo più extracomunitari, per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro - i Finanzieri hanno rilevato che nella vasta platea di disponenti detti trasferimenti, ciascuno per centinaia o migliaia di euro, ve ne erano alcuni che risultavano aver percepito anche il «reddito di cittadinanza», sebbene nelle rispettive dichiarazioni presentate ai fini della determinazione dell’ISEE gli stessi avessero indicato di essere titolari di rapporti finanziari aventi una giacenza bancaria assai modesta.

La circostanza ha insospettito gli investigatori che hanno così approfondito gli accertamenti, rilevando, in particolare, che nei nuclei familiari di 229 persone che avevano effettuato rimesse di denaro verso l’estero, vi erano soggetti avevano percepito detto beneficio per un ammontare complessivo di oltre 1,3 milioni di euro. Incrociando le risultanze delle varie banche dati informatiche, i Finanzieri hanno scoperto che tra costoro ve ne erano diversi che, al momento della presentazione della domanda della misura di sostegno, non possedevano i requisiti di lunga residenza nel territorio dello Stato. Per ottenere il «reddito di cittadinanza», infatti, è necessario, tra l’altro, che il richiedente sia residente in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Nel corso degli accertamenti, i militari hanno riscontrato che la maggior parte dei soggetti (ora denunciati all’Autorità Giudiziaria) - per lo più originari della Nigeria e del Marocco - non risiedeva in Italia da dieci anni; 5 di loro, inoltre, non lo avevano fatto in maniera continuativa negli ultimi due anni. 

Ultimo aggiornamento: 19:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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