«Cedole, criptovalute, bonifici finti», falso promotore finanziario raccoglie 2 milioni: arrestato

Lunedì 24 Maggio 2021
«Cedole, criptovalute, bonifici finti», falso promotore finanziario raccoglie 2 milioni: arrestato

VERONA - La Guardia di Finanza di Verona ha eseguito stamani una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 37enne di San Giovanni Lupatoto, accusato di aver esercitato abusivamente l'attività finanziaria e di aver raggirato numerosi clienti dei quali ha «raccolto» i risparmi per oltre 2 milioni di euro.

«Il falso promotore finanziario, da molti clienti già conosciuto in ragione del suo precedente incarico di dipendente di una società di assicurazioni, una volta messosi "in proprio" è riuscito a carpire la fiducia di numerosi cittadini che gli hanno affidato i propri risparmi dietro l'allettante promessa di investimenti sicuri e molto remunerativi» ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di Finanza, col.

Vittorio Francavilla.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip Giuliana Franciosi, su richiesta del pm Carlo Boranga, in seguito agli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona e della Compagnia di Legnago a carico dell'uomo e per il concreto rischio di reiterazione nei reati.

L'uomo è indagato per i reati di abusivismo finanziario e autoriciclaggio; inoltre gli sono contestate numerose truffe in danno di decine di investitori. Con lui risultano anche indagati, seppur a piede libero, la compagna (per riciclaggio) e un suo ex collaboratore, in concorso, per alcuni dei suddetti episodi di truffa.

Altro che risparmi sicuri

Le somme raccolte erano spesso investite in operazioni del tutto aleatorie, come quelle in criptovalute. Alcuni clienti venivano addirittura periodicamente “rassicurati” circa la bontà dell’investimento con modesti versamenti di denaro, come se fossero delle vere e proprie cedole, ovvero esibendo comunicazioni bancarie indicative di cospicui guadagni sull’investimento effettuato. Allo scadere del contratto, però, quando gli stessi investitori chiedevano di rientrare in possesso del capitale investito, l’abusivo promotore, accampando scuse pretestuose e mandando loro l’attestazione di bonifici in realtà mai effettuati, faceva perdere le proprie tracce. I finanzieri hanno accertato che, in realtà, non risultavano investimenti “sicuri e garantiti”. Il più delle volte le società indicate sui contratti fatti sottoscrivere ai risparmiatori hanno dichiarato di non aver avuto alcun rapporto con l’abusivo promotore finanziario. In altri casi le Fiamme Gialle hanno scoperto che la copia dei bonifici esibita da quest’ultimo ai suoi clienti era in realtà contraffatta e le polizze stipulate a garanzia erano false.

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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