Barista romena in cassintegrazione dona 5mila euro agli ospedali: «Dopo quello che l'Italia ha fatto per me... »

Martedì 12 Maggio 2020 di redazione online
Barista romena in cassintegrazione dona 5mila euro agli ospedali: «Dopo quello che l'Italia ha fatto per me... »
VERONA - Storia in controtendenza quella di Floare Ika Abrudan, romena in attesa di ottenere cittadinanza italiana: «Avrei dovuto riceverla in questi mesi - racconta - ma l'emergenza Covid ha rallentato tutto». Ika, che è dipendente del centro termale Aquardens a Pescantina (Verona) dove lavora come barista, è in cassa integrazione dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria: nonostante ciò ha voluto donare 5.000 euro per contribuire al progetto Acqua per la Vita, messo in campo dal Parco per aiutare gli ospedali veronesi. L'amministratore delegato Flavio Zuliani ha rifiutato i soldi della propria dipendente, ma Ika non si è persa d'animo e ha acquistato 30 biglietti.

«Ma perchè vi stupite? - dice - con tutto quello che l'Italia ha fatto per me è il minimo che io possa ricambiare». La donna è arrivata in Italia per la prima volta nel 2003 dopo aver lavorato in un magazzino in Romania per una grande azienda di scarpe italiana delocalizzata nell'Est Europa. Una vacanza nelle Marche quindi, l'amore a prima vista per il nostro Paese e l'occasione di arrivare a Verona, sempre grazie all'intermediazione dei propri titolari, per fare la babysitter di una famiglia locale.

«L'Italia - prosegue - mi ha accolta con amore e io l'ho ricambiata subito. Mi sono sentita in famiglia ed io sono grata per questo».

Ora ha un figlio in Romania e un marito italiano. «Ho un figlio che ormai ha 18 anni, ha un bar in Romania e sta bene.
Qui ho incontrato l'amore, circa 12 anni fa ci hanno presentati ed è scattato il colpo di fulmine. Dopo qualche anno di convivenza ci siamo sposati e siamo molto felici» rivela. Nel 2016 l'arrivo in Aquardens, il parco termale in provincia di Verona, prima come sostituto lavapiatti, in seguito come servizio al bar. «La storia di Ika è commovente - sostiene Flavio Zuliani, ad di Aquardens - ed è una storia che fa bene al cuore e alla salute della nostra Italia. Ovviamente non possiamo accettare il contributo che vuole elargirci, ma è giusto che persone come lei diventino simbolo di solidarietà, il suo esempio va oltre ed al di sopra di quanto imparato in questo tempo dall'Europa».
Ultimo aggiornamento: 22:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci