La stella di Natale cade sui gradoni durante lo smontaggio: «Danni irreversibili all'Arena». Tosi contro Sgarbi: «E' un simbolo, non si può cancellare»

Martedì 24 Gennaio 2023 di Redazione Web
La stella dell'arena di Verona

VERONA - I danni causati dal crollo del basamento della stella cometa all'interno dell'Arena di Verona non sono stati ancora pienamente quantificati, ma sono stimati in centinaia di migliaia di euro e per il restauro saranno necessarie alcune settimane. «Il danno è irreversibile» ha detto all'Ansa il Soprintendente all'Archeologia e Belle Arti di Verona, Vincenzo Tinè, al termine del lungo sopralluogo effettuato questa mattina, 24 gennaio, con il sostituto procuratore Alberto Sergi, che coordina l'indagine con l'ipotesi di reato di danneggiamento colposo.

Assieme a loro anche il comandante della Polizia locale, Luigi Altamura; già gli specialisti del Nucleo Polizia Amministrativa hanno avviato i primi accertamenti per capire come sia stato possibile lo sgancio dalla gru del basamento. «La situazione - ha spiegato Tinè - è di un grande e diffuso grave danno ai gradoni, alla parte del podio dell'euripo, si sono scheggiati tutti gli spigoli in una ventina di metri di settore di cavea, dagli spalti fiuto al podio e alla platea. Stiamo valutando con i nostri tecnici, l'entità e la reversibilità del danno che interessa pietre tra il '500 e il '600 che non possono essere ricostruiate con lo stucco».

Il Soprintendente Tinè, che è in attesa del decreto ministeriale per il trasferimento a Padova, ha sottolineato che il crollo ha colpito proprio quella parte di gradoni della cavea con le pietre originali che risalgono al XVI secolo. «È prematuro parlare di tempi e costi, sono in corse le prime valutazioni per salvare i pezzi che possono essere ritassellati in opera. È necessaria un'attenta verifica, certamente l'Arena è un monumento molto delitto e purtroppo questo è il terzo incidente con danneggiamenti che si è verificato negli ultimi tempi» ha concluso Tinè.

Scongiurato fin da ora il rischio che la parte di gradinate interessata dal crollo non possa essere fruibile per gli spettatori durante il Festival lirico e la stagione dei concerti. Soprintendenza e Comune di Verona (che è parte lesa in questo incidente avvenuto durante le operazioni di smontaggio della stella natalizia da parte della ditta incaricata) auspicano la possibilità di una riapertura dell'Arena al pubblico dalla prossima settimana. Intanto questa mattina un via vai di turisti che non hanno potuto visitare l'Arena, che resterà chiusa fino al 30 gennaio. L'area del cantiere e l'intero anfiteatro sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura. 

Flavio Tosi, deputato di Forza Italia e già sindaco di Verona, non è d'accordo con quanto affermato dal Sottosegretario alla Cultura Sgarbi. Secondo Sgarbi proprio l'installazione della Stella dentro l'anfiteatro in futuro non dovrà più essere autorizzata. «Sgarbi è sottosegretario del nostro Governo, uomo di profonda cultura e autorevole critico d'arte, tuttavia in questo caso ha preso una posizione che giudico affrettata e troppo drastica» commenta Tosi. Per il parlamentare forzista, «non si deve gettare il bambino con l'acqua sporca, l'incidente invece suggerisca di sottoscrivere un protocollo operativo che implementi i livelli di sicurezza di montaggio e smontaggio della struttura». «La Stella - dice Tosi - da tempo è un simbolo per i veronesi, un pezzo del loro Natale, è tradizione, cultura e anche volano turistico per la città, non si possono cancellare quasi 40 anni per un incidente nato probabilmente da un grave errore umano, forse favorito anche dal fortissimo vento che si è abbattuto lunedì su Verona. È chiaro che in quelle condizioni metereologiche spostare pezzi che pesano tonnellate è difficile e ragionevolmente andava proprio evitato. Ma in quasi 40 anni che c'è la Stella non è mai successo nulla, non autorizzare più la sua installazione sarebbe come vietare il traffico veicolare al primo incidente d'auto. Non facciamoci trascinare dall'onda emotiva». L'esponente azzurro ricorda infatti che «in tutto il mondo si sono trovati sistemi di ultima generazione per installare in totale sicurezza strutture anche molto più complesse e pesanti ovunque, anche in prossimità dei monumenti. Non casualmente per decenni più Sovrintendenti hanno confermato l'autorizzazione a posare la stella, la quale non lede assolutamente l'anfiteatro. È presumibile - conclude - che a fare danno sia stata la superficialità nel sottovalutare le condizioni meteo, ma per valutare e quantificare le responsabilità c'è la magistratura».

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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