Villa Querini ostaggio degli sbandati: degrado, droga e tanti spacciatori

Martedì 22 Febbraio 2022 di Davide Tamiello
Villa Querini ostaggio degli sbandati: degrado, droga e tanti spacciatori
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MESTRE - I parchi hanno sempre avuto il loro lato oscuro, a Mestre come altrove. Nelle aree verdi, a maggior ragione in quelle grandi, si trova un po' di tutto: i giochi dei bambini, i giardini e i campetti per lo sport all'aperto da una parte, gli spacciatori, gli sbandati e i senzatetto dall'altra. Finché ognuno resta al suo posto, la convivenza resta in equilibrio. I problemi cominciano, come sempre, quando si valica un determinato limite, come, per esempio, pretendere di rimanere all'interno del parco anche oltre l'orario di chiusura. Era successo ai giardini di via Tasso, poco più di un mese fa, e il Comune ha provveduto inviando una scorta della polizia locale per aiutare il personale della cooperativa a chiudere i cancelli. Adesso, la stessa questione sembra presentarsi in maniera molto simile al parco di villa Querini. Da giorni, infatti, la ditta che ha l'incarico di chiudere, dopo le 18, si trova a dover fare i conti con ubriachi molesti. Insulti e minacce ai dipendenti della cooperativa che si trovano, ogni sera, a doversi improvvisare buttafuori. Villa Querini, sede peraltro di alcuni uffici del Comune, non è nuova a personaggi di questo genere: sono numerose, negli ultimi anni, le retate delle forze dell'ordine, in particolare della polizia locale, a caccia soprattutto di spacciatori. In questo caso la droga è un fenomeno collaterale: più che di sicurezza, probabilmente, si deve parlare di degrado.

Il personale della cooperativa, con qualche cittadino di passaggio, si è sfogato raccontando di una situazione ormai quotidiana di braccio di ferro.

VIA TASSO

Probabile, quindi, che il Comune decida di affrontare la questione con lo stesso metodo adottato in via Tasso: due pattuglie della polizia locale che arrivano all'orario di chiusura del parco e provvedono ad accompagnare all'uscita gli occupanti reticenti. Lì i gruppi erano due: uno più violento e arrogante, e un secondo che provava invece a passare inosservato cercando di rimanere rinchiuso nel parco all'interno dei giardini sfruttandone la struttura a 8. Semplicemente i furbetti facevano il giro contrario a quello degli operatori. Con la doppia pattuglia, però, il trucchetto è stato facilmente vanificato. L'operazione è stata vista con soddisfazione dai residenti, che ora sperano prosegua il più a lungo possibile. Di sicuro la chiusura scortata continuerà fino a quando gli ospiti indesiderati non si decideranno a cambiare zona. Difficile dire se qualcuno di loro si sia appunto spostato in villa Querini, di certo c'è che hanno le stesse abitudini.


LE ALTRE SITUAZIONI

Le altre aree verdi hanno problemi diversi: il Piraghetto è uno dei parchi più grandi della città, difficile controllarlo palmo a palmo prima della chiusura. Una volta c'era un passaggio molto semplice, dal cavalcavia della Giustizia, dove si fa meno alto il muretto favorendo così gli ingressi in notturna. Oggi, però, le barriere sono state rinforzate con delle recinzioni più alte. Parco Albanese e San Giuliano non sono recintati: nel primo caso il tema caldo è lo spaccio, nel secondo invece l'unico problema è qualche occasionale occupazione abusiva dell'ex locale Porta Gialla.

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