Il premio Bellisario alla manager veneziana Valeria Sandei: «L'intelligenza artificiale deve avere un'etica»

Venerdì 16 Giugno 2023 di Elena Filini
Il premio Bellisario alla manager veneziana Valeria Sandei: «L'intelligenza artificiale deve avere un'etica»

VENEZIA - L'intelligenza artificiale ucciderà la creatività umana? Nessuno più di Valeria Sandei può rispondere alle angosce di giornalisti, filmaker, creativi di fronte alle sconfinate risorse di Chat-Gpt. Valeria Sandei è alla guida di Almawave, società italiana quotata all'Euronext Growth Milan e leader nell'intelligenza artificiale, nell'analisi del linguaggio naturale, scritto e parlato in oltre 30 lingue, e nei servizi Big Data. È vicepresidente del cda della Fondazione musica per Roma, coautrice di 3 US Patent, TEDx speaker e tra le 100 Forbes Women italiane 2021. Ad aprile 2023 ha ricevuto l'Excellence Key Award motivato dalla "conduzione brillante e lungimirante di Almawave, in evidenza per performance significative, continuative e per le innovazioni proposte". Nel 2013 ha partecipato alla "Young Leaders Conference Italy-USA" di Austin (Texas), organizzata dal Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti. Laureata con lode alla Bocconi in Economia dei mercati finanziari, ha avviato il percorso professionale in JP Morgan, poi in Accenture (area strategy financial services) è diventata manager a 27 anni.

Umanista nel dna, studi in flauto al Conservatorio Benedetto Marcello, Valeria Sandei, che riceverà domani il premio Bellisario 2023 per il management, è il punto di incontro tra mondo classico e scienza, tra logos e tecnhe. E spiega perchè quelli bravi davvero non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare dall'intelligenza artificiale.


Che adolescenza è stata la sua?
«Sicuramente privilegiata. Nascere e crescere a Venezia è un regalo quotidiano. Papà veneziano, mamma veronese ma da sempre a Venezia sono cresciuta in campo Santa Maria Formosa. Per par condicio ho fatto il ginnasio al Foscarini e il liceo al Marco Polo».


Come arriva la musica nella sua vita?
«Una sera vado ad un concerto, in programma c'era il Bolero di Ravel. Mi sono innamorata, volevo studiare uno strumento a fiato e dopo un anno da privatista sono entrata al Benedetto Marcello. Quindi la mia adolescenza si è svolta tra liceo, al mattino e Conservatorio, al pomeriggio. Poi con l'Università e il trasferimento a Milano ho dovuto scegliere: la musica resta una grande passione ma credo che il mondo non abbia perso un nuovo Severino Gazzelloni».


Non le manca mai Venezia?
«La Venezia resta ed è sempre nel cuore, è quella città che ti avvolge quando arrivi con i suoi silenzi e il suo rumore di persone. È unica e non sostituibile. Soprattutto quando sei ragazza, Venezia regala una libertà di movimento impensabile altrove».


Musica e scienza, approccio umanistico e manageriale, come convivono queste anime?
«La realtà è policroma, è utile secondo me indossare più lenti. La formazione umanistica aiuta a strutturarsi, a comprendere il passato, a darsi una disciplina. Ma non è giusto demonizzare la tecnologia, anche lì c'è un'esigenza di creatività. La musica ci insegna il rigore e questo rigore me lo sono portato dentro».


Il suo lavoro attuale si fonda sul presupposto che l'Intelligenza artificiale migliorerà la nostra vita.
«L'intelligenza artificiale è un vasto insieme di diverse tecnologie che in maniera molto semplificata consentono di replicare l'intelligenza umana, il modo di comprendere, percepire o agire che ha la mente umana. Non siamo ancora ad un livello di raggiungimento totale. Importante come sin dalla scuola, e poi nel mondo dell'università, i ragazzi comprendano non soltanto l'aspetto tecnico ed umanistico ma l'unione di queste conoscenze per essere pronti a comprendere i valori che la tecnologia può portare».


Facciamo qualche esempio di applicazione pratica.
«L'intelligenza artificiale è un nuovo strumento nelle nostre mani per modellare tanti ambiti della nostra vita quotidiana. L'interazione di un cittadino con la pubblica amministrazione, la fruizione dei documenti all'interno di una azienda, l'accesso all'istruzione, la fruizione della cultura, la comprensione del turismo e della sostenibilità sul territorio da parte delle istituzioni».


L'Intelligenza artificiale senza etica può generale però rischi concreti.
«Senza dubbio. Proprio per questo è fondamentale darsi delle regole. Ieri è stato un giorno importante perchè la comunità europea ha approvato l'AI Act, un complesso di regole ed obblighi nell'utilizzo delle nuove tecnologie. È un inizio, dovremo dettagliare utleriormente, ma le regole sono necessarie».


Quali sono i principali rischi connessi all'AI?
«Il proliferare di informazioni non veritiere nel mondo della comunicazione, e l'uso inconsapevole e discriminato delle cose».


Che sentimento le ispira il conferimento del premio Bellisario?
«Mi ispira un sentimento di maggiore responsabilità e mi porta a riflettere sul fatto l'Italia deve evolvere nel proprio equilibrio di parità di genere, è al 63^ posto su 145 paesi. Quindi se io posso fare la mia parte e far sì che altre ragazze realizzino che con l'impegno e la passione si possano o raggiungere i propri obiettivi mi carica moltissimo».


Che tipo di madre è per le sue due figlie?
«Sono anzitutto una mamma che è stata molto aiutata da una nonna, mia madre, che le ha permesso di perseguire i miei obiettivi. È giusto riconoscere questo valore. Alle mie ragazze cerco di trasmettere un senso di autonomia, di sguardo sereno al futuro, e di impegno perchè per ottenere devi dimostrare step by step se riesci di fare cose intelligenti e motivate e aperte agli altri».


Qual è una cosa molto leggera che si concede nel tempo libero?
«Viviamo a Roma, città meravigliosa. Facciamo qualche gita fuoriporta e con le mie figlie delle belle passeggiate per negozi. Ma il mio grande hobby sono i viaggi. Anche come madre è importante dare ai figli un orientamento aperto verso il mondo e le altre culture».

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