Ulss 3, il piano dei vaccini agli ottantenni in ogni Comune

Mercoledì 10 Febbraio 2021 di Nicola Munaro/Fabrizio Cibin
20.400 dosi del vaccino AstraZeneca sono giunte all'ospedale dell'Angelo di Mestre

 Dopo Pfizer e Moderna ieri è stata la volta di AstraZeneca: 20.400 dosi che sono state scortate dai carabinieri fino all’ospedale dell’Angelo di Mestre e che lì verranno conservate - hub per tutto il Veneto, come con Moderna - per poi essere utilizzati sulla popolazione giovane e adulta, fino ai 55 anni. 
L’idea è quella di vaccinare con il siero di AstraZeneca i lavoratori dei servizi essenziali, con una priorità per le forze dell’ordine e i dipendenti del mondo della scuola. «Le 20.400 dosi consegnate nella mattinata di oggi (ieri, ndr) - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben - sono la prima consegna effettuata da AstraZeneca a Mestre. La fornitura riguarda tutte le aziende sanitarie della regione: anche per i vaccini di questo produttore, la farmacia dell’Angelo funge da collettore e punto di stoccaggio e conserva quindi nei suoi frigoriferi le dosi destinate alle altre Ulss. Si reitera così la modalità con cui all’ospedale di Mestre si stanno conservando, nella disponibilità dei destinatari, anche i vaccini prodotti da Moderna e consegnati a Mestre, nelle scorse settimane, per tutto il Veneto». E con i richiami delle vaccinazioni del personale sanitario degli ospedali e il personale sanitario e ospite delle residenze per anziani ormai in conclusione per le due Ulss dell’area metropolitana di Venezia è tempo di pensare alle vaccinazioni della popolazione. Si parte lunedì 15 febbraio con i nati nel 1941: 6.300 nell’Ulss 3 e 2mila nell’Ulss 4. Per quanto riguarda l’Ulss 3 ci vorranno due settimane per completare l’inoculazione della prima dose del siero (nella tabella a fianco il calendario completo). L’azienda sanitaria, in accordo con i Comuni, ha allestito undici sedi vaccinali in base al criterio della maggiore vicinanza il Distretto di Favaro (per Mestre), il palazzetto di Marcon (per Marcon e Quarto d’Altino), il Civile per il centro storico di Venezia, il Distretto del Lido per l’isola, il centro prelievi dell’ospedale cittadino per i residenti a Chioggia. E poi il palazzetto di Camponogara (per i residenti di Campagna Lupia, Campolongo maggiore, Camponogara, Fossò e Vigonovo), il palazzetto di Dolo (per Dolo, Fiesso, Mira e Stra), il palazzetto di Mirano (per Mirano e Spinea), il punto prelievi dell’ospedale di Noale (per Noale, Martellago, Salzano e Scorzé) e Villa Farsetti a Santa Maria di Sala per chi vive a Pianiga e Santa Maria di Sala. Dovranno presentarsi solo gli anziani che hanno ricevuto la lettera personale di convocazione. Chi non potrà spostarsi, verrà vaccinato a casa dagli Usca. Da lunedì 22 febbraio, poi, toccherà ai nati nel 1940, ai malati oncologici e ai lavoratori dei servizi essenziali (dell’ordine e personale del mondo della scuola). Dall’8 marzo toccherà agli ottantaduenni - i nati nel 1939 - e dal 15 marzo oltre ai nati nel 1938 (chi ha 83 anni quindi) ci sarà spazio anche per quelli che l’Azienda sanitaria definisce «soggetti ad alto rischio», cioè i trapiantati o altre tipologie di persone fragili. I vaccini usati per gli anziani saranno Moderna e Pfizer, a seconda delle disponibilità delle dosi.
Sono partite ieri le duemila lettere per i residenti nel territorio del Veneto Orientale nati nel 1941, per invitarli alla somministrazione della prima dose di vaccino anti Covid19.

La vaccinazione, per questa fascia di popolazione, inizierà lunedì 15 febbraio e verrà effettuata in tre sedi: al PalaInvent di Jesolo, negli ambulatori dell’Ulss4 di via Girardi a San Donà di Piave e nel distretto socio sanitario (ex silos) di Portogruaro. Agli anziani impossibilitati a recarsi in una di queste tre sedi, la vaccinazione sarà effettuata a domicilio. Anche i medici di medicina generale sono stati informati per supportare l’organizzazione e i pazienti. "Per facilitare la vaccinazione si invitano gli ottantenni a recarsi nelle sedi vaccinali poco prima dell’orario indicato nell’invito-  spiega il direttore del dipartimento di prevenzione, Lorenzo Bulegato - portando con se la scheda anamnestica compilata e indossando indumenti che permettano di scoprire facilmente il braccio". Le persone che risultano positive al Covid-19 non devono essere sottoposte al vaccino. L’Azienda sanitaria ha fatto anche il punto sulla campagna vaccinale. Come in tutta la regione, dal 22 febbraio seguirà il reclutamento della popolazione ottantunenne e poi di quella più anziana. E sempre il 22 toccherà ai soggetti fragili (particolari condizioni patologiche, oncologici, trapiantati, in attesa di trapianto, altri), ai lavoratori dei servizi essenziali e la popolazione dai 60 ai 79 anni.

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