la tragedia

Strage del cavalcavia a Mestre. Identificate tutte le vittime. 15 i feriti, 11 in terapia intensiva. Recuperata la scatola nera

Mercoledì 4 Ottobre 2023

I nomi di tutte le vittime della strage di Mestre

I nomi delle 21 vittime della strage di Mestre: Alberto Rizzotto (italiano), Antonela Perkovic (croata), Annette Pearly Arendse (1965, sudafricana), Maciel Arnaud (1967, portoghese), Antonela Bakovic (1997, croata), Anne Eleen Berger (1991, croata), Serhii Beskorovainov (1953, cinese con cittadinanza ucraina), Tetiana Beskorovainova (1954, moldava con cittadinanza ucraina), Gualter Augusto Carvalhido Maio (1965, portoghese), Charlotte Nima Frommerherz (2022, tedesca), Siddharta Jonathan Grasse (1995, tedesco), Vasyl Lomakin (1953, ucraino), Daria Lomakina (2013, ucraina), Anastasiia Morozova (2011, ucraina), Aurora Maria Ogrezeanu (2015, romena), Georgiana Elena Ogrezeanu (2010, romena), Mihaela Loredana Ogrezeanu (1981, romena), Mircea Gabriel Ogrezeanu (1978, romeno), Iryna Pashchenko (1993, ucraina), Liubov Shyshkarova (1993, ucraino), Dmytro Sierov (1990, ucraino).

Le vittime

Non tutti i nomi delle vittime sono al momento noti.

Tra questi ci sono le ucraine di 30 anni Liubov Shyshkarova, Iryna Pashenko e Yuliia Niemova; il 70enne Vasil Lomakyn e Tetiana Beskorainova di 65 anni. Quattro morti sono rumeni, tre tedeschi tra cui un 28enne, Siddarta Jonathan Grasse. L'autista italiano Alessandro Rizzotto. La croata Antonela Perkovic. 

Identificate tutte le vittime

Il Prefetto di Venezia, Michele di Bari, ha comunicato poco fa che sono state identificate tutte e 21 le vittime della strage. Si tratta di nove ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, un italiano, un croato, due portoghesi e un sudafricano. L'unico italiano è l'autista trevigiano Alberto Rizzotto.

Richiesto il supporto psicologico per i vigili del fuoco

«Il drammatico scenario che si è presentato agli occhi dei vigili del fuoco intervenuti è stato senza dubbio sconvolgente per la complessità dell’intervento, per l’impressionante numero di vittime e feriti, tra cui bambino in tenerissima età, e per la straziante condizione dei corpi. I vigili del fuoco non sono inumani, passata l’adrenalina, molti son scoppiati a piangere o si sono chiusi nel silenzio. Il ministero dell’interno si attivi con urgenza per dare ai vigili del fuoco intervenuti che ne ravvisassero il bisogno, tutto il necessario supporto psicologico per evitare traumi al personale, non li lasci soli e abbandonati a se stessi come accaduto in altre emergenze». Lo chiede in una nota Marco Piergallini, segretario generale del sindacato CONAPO dei vigili del fuoco.

Le vittime minorenni

Tra le otto vittime riconosciute sono due i minorenni: un bimbo di circa un anno e mezzo, e una ragazza di 11 o 12 anni.

In condizioni critiche anche una bimba di 4 anni

Le condizioni più critiche sarebbero quelle di una bambina ucraina di 4 anni, ricoverata nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati dell'Ospedale di Padova, quelle di una 52enne spagnola, anche lei in prognosi riservata, e quelle di una donna non ancora identificata trasferita nel pomeriggio di oggi dall'ospedale di Mestre. 

Come cambia la circolazione sul cavalcavia superiore di via della Libertà

A seguito del grave incidente stradale è stata emessa un'ordinanza del Settore Mobilità e Trasporti e Area Lavori pubblici del Comune di Venezia che regola la viabilità sul cavalcavia superiore di via della Libertà a Mestre. In partcolare, il provvedimento dispone la riduzione a una corsia attualmente in corso sul cavalcavia superiore per interventi di adeguamento normativo a dopo l’intersezione con le corsie provenienti dal cavalcaferrovia di Corso del Popolo. Sul tratto sarà istituito il limite massimo di velocità di 30 km/h.

Inoltre, si inibisce, anche fisicamente, la possibilità per i veicoli percorrenti le corsie di circolazione provenienti dal cavalcaferrovia di Corso del Popolo di immettersi sul cavalcavia superiore per dirigersi verso la tangenziale. Qui l'ordinanza completa.

Gli ultimi aggiornamenti sulle indagini

«Non ci sono allo stato indagati - ha confermato il Procuratore Bruno Cherchi - mentre il guardrail, la zona di caduta del bus e lo stesso mezzo sono stati posti sotto sequestro». È stata anche acquisita la scatola nera del mezzo «che sarà esaminata - ha spiegato Cherchi - solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile. Altrimenti aspetteremo lo sviluppo dell'inchiesta, affinché tutte le parti coinvolte possano avere le perizie».

Il numero di supporto

La Prefettura di Venezia, assieme alla Protezione civile comunale, ha attivato una mail e un numero di telefono a supporto dei familiari delle persone coinvolte nell'incidente di ieri sera a Mestre. Eventuali richieste di sistemazioni di persone provenienti da fuori Veneto potranno essere chieste alla mail prisemergenza comune.venezia.it o al numero 0412747070.

Il report dei ricoverati

Il resoconto dei ricoverati negli ospedali del Veneto:

  • Ospedale di Mestre: ricoverati 5 pazienti, tre di nazionalità ucraina (due donne e un uomo), un tedesco, una donna in corso di identificazione.
  • Ospedale di Dolo: un paziente di nazionalità francese (donna)
  • Ospedale di Mirano: un uomo croato 
  • Ospedale di Treviso: ricoverati 5 pazienti, di cui due minori austriaci maschio e femmina, uno spagnolo, un austriaco, una ucraina.
  • Ospedale di Padova: ricoverati due pazienti, una donna spagnola, una donna ucraina, una in corso di identificazione.

Diverse vittime ucraine, la vicinanza di Odessa

Il messaggio del sindaco Trukhanov di Odessa, città Ucraina gemellata con Venezia.

Video

 

Identificazione delle vittime complicata: corpi irriconoscibili, servirà il test del Dna

L'identificazione sta risultando complicata dal fatto che in molti non avevano documenti e anche perchè i corpi sono irriconoscibili. Per questo sarà usato il test del Dna. «Ci sono loro parenti presenti - ha aggiunto il procuratore di Venezia - ma è difficile dare dei nomi con certezza. Per questo ho dato l'incarico alla medicina legale ,ma anche alla polizia scientifica, perché se necessario si ricorra all'esame del Dna. Speriamo però, entro domani, di identificarli tutti».

Recuperata la scatola nera del bus. Ascoltati anche i testimoni

La Procura ha anche acquisito la "scatola nera" del mezzo «che sarà esaminata solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile altrimenti aspetteremo lo sviluppo dell'inchiesta, affinché tutte le parti coinvolte possano avere le perizie di parte». Gli inquirenti nelle ultime ore hanno ascoltato anche una serie di testimoni dal cui racconto emerge che il primo a dare i soccorsi è stato l'autista di un altro bus che è stato affiancato, non toccato, dal mezzo precipitato. Nel dare l'allarme ha anche lanciato un suo estintore verso il mezzo precipitato. Le ipotesi dell'incidente restano sempre la manovra azzardata o il malore, evenienza questa che potrà essere accertata con l'autopsia.

Il guardrail «era solo una ringhiera». L'accusa della società dei bus: il mezzo sul cavalcavia di Mestre a velocità minima

Secondo quanto riferisce il direttore della compagnia, Tiziano Idra, l'autista del pullman La Linea, Alberto Rizzotto, stava «guidando da tre ore e mezzo, peraltro non continuative» prima del tragico volo. «Non lavorava dal giorno prima - ha aggiunto - quindi aveva goduto abbondantemente delle ore di riposo previste. Non era certo stanco».

Continuano le indagini per chiarire la tragedia: tutte le ipotesi

Sono due le ipotesi al vaglio della magistratura veneziana, che sta indagando sulla caduta del bus dal cavalcavia di Mestre: una manovra azzardata, con l'affiancamento a un altro bus e un guardrail vecchio; oppure, sommato a questo, un malore dell'autista che non è riuscito a controllare il mezzo, poi precipitato.

 

All'ospedale dell'Angelo via vai di persone in cerca dei propri parenti

Via vai di persone alla ricerca dei propri cari all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Ad accoglierli anche Moreno De Rossi, medico specializzato in psichiatria. «Stiamo mettendo insieme le informazioni che loro chiedono e quello che noi possiamo dare loro, poi c'è tutto il supporto psicologico che in questo momento è veramente di base. È una situazione diversa per ciascuno. È un lavoro molto, molto complicato perché ci sono genitori che chiedono dei loro figli e figli che chiedono dei genitori, mariti che chiedono delle mogli, insomma è un momento molto, molto duro».

A Mestre i feriti hanno tutti più traumi

Ci sono quattro donne di cui due non ancora identificate in Rianimazione a Mestre e due uomini in altri reparti chirurgici. Le persone di cui si conosce la nazionalità sono tre ucraini e un tedesco. Lo ha spiegato Chiara Berti, direttore medico dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. «Sono tutti politraumizzati, hanno quindi traumi più o meno importanti e effetti più o meno importanti». 

Il minuto di silenzio alla Camera

La Camera ha osservato un minuto di silenzio e tributato un applauso unanime in memoria delle vittime della strage di Mestre. «Questo tragico incidente ha suscitato sgomento e profondo dolore in tutti gli italiani. Desidero dunque rivolgere, a nome dell'Assemblea e mio personale, l'espressione del più sentito cordoglio ai familiari delle vittime. Voglio inoltre esprimere la nostra vicinanza alle persone ferite, cui auguriamo una pronta guarigione», ha detto il presidente Lorenzo Fontana. «Rivolgiamo un particolare ringraziamento ai Vigili del fuoco, alle Forze dell'ordine, al personale sanitario e a tutti coloro che si sono subito prodigati nelle operazioni di soccorso e di assistenza».

Numerosi i feriti ricoverati a Padova

All'ospedale di Padova si trovano tre pazienti: una spagnola, una bambina ucraina e una donna in corso di identificazione. Nella notte è stato trasferito un paziente dall'ospedale di Treviso al centro grandi ustioni di Padova. Una donna in corso di identificazione, è stata trasferita poco fa da Mestre a Padova. 

I feriti nell'ospedale di Treviso: tutti giovani

All'ospedale di Treviso sono ricoverati cinque pazienti. Tra loro ci sono un ragazzo e sua sorella di nazionalità austriaca. Un ragazzo spagnolo, uno austriaco e una ucraina. 

 

I ricoverati negli ospedali di Dolo e Mirano

All'ospedale di Dolo è invece ricoverata una donna di nazionalità francese. In quello di Mirano c'è un croato. 

I feriti ricoverati a Mestre

Dei feriti, cinque sono ricoverati all'ospedale di Mestre. Tre di loro sono di nazionalità ucraina, due donne e un uomo, uno è tedesco e c'è una donna ancora in corso di identificazione. 

 

Quindici i feriti: 11 in terapia intensiva

Sono invece 15 i feriti della tragedia del bus di Mestre, 12 sono adulti e tre minorenni. Tutti sono ricoverati negli ospedali del Veneto. Undici si trovano in reparti di terapia intensiva. Queste le informazioni che arrivano dalla Regione del Veneto. 

La vittima tedesca di 28 anni

Tra le vittime identificate c'è anche un cittadino tedesco di 28 anni, Siddarta Jonathan Grasse.

Cinque vittime sono cittadini ucraini

Tra le otto vittime già identificate ci sono cinque cittadini ucraini. Le trentenni Liubov Shyshkarova, Iryna Pashenko e Yuliia Niemova. Il 70enne Vasil Lomakyn e Tetiana Beskorainova di 65 anni. 

Tra le vittime anche una neo sposa in viaggio di nozze

Tra le 21 vittime del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre c'è anche una donna croata di 21 anni che si trovava in viaggio di nozze con il marito. Lei è morta, lui invece è ferito ma al momento non sono note le sue condizioni. A rendere nota la presenza della coppia in luna di miele in Italia è il sito croato di informazione 24Sata.hr. I due neo sposini provengono dalla zona di Spalato e avrebbero pronunciato il fatidico "sì" una ventina di giorni fa per poi partire per la luna di miele a Venezia. 

Feriti sotto choc: il punto con la psicologa

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Fiori fuori dalla casa della famiglia dell'autista

Gli amici della famiglia Rizzotto hanno lasciato dei fiori fuori dalla casa dei genitori dell'autista.

La famiglia dell'autista chiusa nel silenzio

Si rifugiano nel silenzio i genitori dell'autista, Alberto Rizzotto che è morto nell'incidente a Mestre. La famiglia che risiede a Tezze Sul Piave, nel trevigiano, ma è originaria di Conegliano, si è chiusa in casa e ha abbassato le tapparelle. Il padre è un generale dell'aeronautica, la madre maestra elementare e catechista, il fratello è dipendente di un'azienda manifatturiera locale.

La vittima più piccola finora identificata

La vittima più piccola finora identificata è un bimbo di un anno e mezzo. A riferirlo sono le fonti sanitarie che sono al lavoro per dare un volto alle persone rimaste coinvolte nel terribile incidente di Mestre. Il piccolo è finora l'unica vittima di sesso maschile ad avere un volto. Le altre 7 riconosciute sono donne. 

Tra le vittime tantissimi giovani: ecco chi sono gli 8 già identificati

Tra le vittime finora identificate, otto in tutto, tanti sono giovanissimi e per la maggior parte sono di sesso femminile. L'unico maschio è un bambino di un anno e mezzo. Vi sono una ragazzina di circa 11 anni, una ragazza di 28 anni, due giovani di 30, una di 38 anni e due donne di 65 e 70 anni.

Identificate otto delle 21 vittime

Sono 8 sulle 21 totali le vittime identificate finora tra i passeggeri del pullman precipitato a Mestre ieri sera, 3 ottobre. Sette di queste sono femmine.

Sono 21 i morti

Le vittime della tragedia di Mestre, sono 21. Molte di queste sono ancora senza un nome. Gli operatori stanno lavorando alacramente per dare loro un'identità.

 

 

Inizia l'identificazione delle 21 vittime della tragedia dell'autobus a Mestre di ieri sera, 3 ottobre.

Morte nel mezzo precipitato dal cavalcavia le trentenni Liubov Shyshkarova, Iryna Pashenko e Yuliia Niemova. Il 70enne Vasil Lomakyn e Tetiana Beskorainova di 65 anni. Tra le vittime anche la neo sposina Antonela Perkovic che era in viaggio di nozze insieme al marito rimasto ferito. Riconosciuto anche il corpo di una bambina di circa un anno e mezzo, e di una ragazzina di 12 anni. E del 28enne tedesco Siddarta Jonathan Grasse.

Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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