Bar ristrutturato ma senza l'antibagno, il Tar lo fa restare aperto per la crisi

Giovedì 8 Ottobre 2020 di Gianluca Amadori
La sede del Tar, il Tribunale amministrativo regionale di Venezia
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VENEZIA - Il bar è stato ampliato, ma manca l’antibagno: di conseguenza per il Comune non può avere l’agibilità, e dunque operare. Il Tar, però, accogliendo il ricorso dell’avvocato Alfredo Bianchini, ha sospeso il provvedimento emesso da Ca’ Farsetti lo scorso settembre fino al prossimo 22 ottobre, data in cui è fissata l’udienza per discutere la questione nel merito. 
I giudici amministrativi spiegano la decisione con la necessità di evitare «un pregiudizio grave e irreparabile» all’attività del pubblico esercizio, «trattandosi, verosimilmente, dell’ultimo residuo utile di una stagione turistica già minimizzata dalle note emergenze sanitarie».
L’AMPLIAMENTO La vicenda oggetto di attenzione da parte del Tar riguarda un bar di Castello, dietro Riva degli Schiavoni, che lo scorso agosto, per ampliare gli spazi, anche alla luce della normativa anti Covid, ha accorpato due locali, avviando le relative pratiche all’Ufficio edilizia. Il Comune ha prima chiesto alcuni approfondimenti e, successivamente, intimato la sospensione dei lavori contestando la mancanza dell’antibagno dedicato al personale, separato da quello dedicato al pubblico, nonché lamentando il fatto che l’aumento della superficie comporta la necessità di una apposita variante relativa agli scarichi reflui.
Nel momento in cui l’amministrazione comunale ha notificato il provvedimento, i lavori erano già stati conclusi e il bar riaperto. Di conseguenza l’avvocato Bianchini ha presentato ricorso, sostenendo che il blocco dell’attività costituirebbe un grave danno per la società che gestisce il locale pubblico, considerato che ottobre è l’ultimo mese in cui vi è ancora una consistente presenza turistica in centro storico. 
LA SOSPENSIVA Per questo motivo ha chiesto e ottenuto dai giudici amministrativi un provvedimento di sospensione dell’atto di Ca’ Farsetti, fino all’udienza del 22 ottobre, nel corso della quale il Tar deciderà se abbia ragione il Comune o il gestore del bar. Nel ricorso si evidenzia che a rischio c’erano nove posti di lavoro e la sopravvivenza stessa dell’azienda che, nel caso in cui gli venga dato torto, avrà la possibilità di mettersi in regola durante il periodo invernale, senza patire alcun pregiudizio. 

Ultimo aggiornamento: 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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