Strage del bus. I lavori al cavalcavia erano iniziati da un mese, l'assessore Boraso: «Ci siamo mossi appena ereditata la struttura, ma non è facile»

Domenica 8 Ottobre 2023 di Michele Fullin
I lavori al cavalcavia erano iniziati da un mese, l'assessore Boraso: «Ci siamo mossi appena ereditata la struttura, ma non è facile»

VENEZIA - Renato Boraso è l'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia. Dalla sera della strage del bus dice di non riuscire più a dormire pensando a quelle vittime, perché i lavori di ammodernamento di quel maledetto cavalcavia erano iniziati da un mese.

Assessore Boraso, sapeva che la Procura di Venezia aveva acquisito la documentazione sul cavalcavia teatro dell'incidente di martedì?
«Non sono a conoscenza che ci siano indagini da parte della Procura aperte da più di un anno.

L'ho appreso dai giornali. Sono a conoscenza invece del fatto che, appena assunta la proprietà del cavalcavia, ci siamo presi in carico lo stato di salute della struttura».

Si riferisce al 15 giugno 2015, quando lo avete "ereditato" dalla Provincia, vero?
«Esatto. Fin dall'insediamento della giunta Brugnaro avevamo deciso di fare il punto sulle infrastrutture. Così avevamo incaricato un professionista per avere una perizia, in modo da conoscere le esatte condizioni del cavalcavia e quanto sarebbe costato l'ammodernamento».

Questo, nel primo mandato. Corretto?
«Sì. E quando ne abbiamo avuto contezza ci siamo preoccupati di trovare i fondi in bilancio, da far approvare al Consiglio comunale. Nel frattempo, nel 2018, ci fu il disastro del ponte Morandi a Genova. Avevo quindi chiesto un ulteriore accertamento sulle condizioni dei piloni, poiché quello è uno dei ponti più importanti della città. Ci passano ogni giorno migliaia e migliaia di veicoli. Non è stato facile trovare i fondi, è servito il Pnrr che non era affatto una certezza. E avanti così. Ma non ci siamo fermati, a parte il periodo del Covid che ha bloccato per mesi l'attività amministrativa».

Quali sono i passaggi per arrivare ai lavori?
«In Italia per arrivare alla gara devi fare il progetto preliminare, poi si va in Giunta per la deliberazione. Si passa al progetto definitivo, che va anch'esso approvato dalla Giunta e gli uffici passano quindi al progetto esecutivo. È su quello che si fa la gara, per la quale bisogna rispettare i termini. Una volta esperita bisogna aspettare eventuali ricorsi, visto che si tratta di un appalto consistente, di 6.4 milioni e solo alla fine di tutto questo si possono iniziare i lavori».

Ed effettivamente, questi lavori erano iniziati.
«C'è molto rammarico in questo: sono iniziati il 4 settembre e il cantiere è visibile. Sono previsti 12 mesi di lavori per il cambio tutti i giunti, il rifacimento della banchina, tramite rafforzamento e allargamento: i guard-rail di nuova generazione non si possono attaccare su una struttura degli anni Sessanta. Quindi si procederà all'asfaltatura e servirà un altro anno di lavori per rinforzare i piloni. Abbiamo segnato di blu tutti i piloni dove ci sono i ferri che escono oppure dove il calcestruzzo si è sgretolato . Per questo dico che c'è grande amarezza: fra 12 mesi avremmo avuto un cavalcavia ammodernato. Io e i tecnici degli uffici non dormiamo la notte per questo. Ma i tempi in Italia per le opere pubbliche sono questi e il Comune di Venezia si deve occupare di 1.200 chilometri di strade. In questi anni abbiamo fatto strade, ponti, cavalcavia, piste ciclabili e rotatorie».

Ritiene che non si potesse cominciare prima?
«Capisco cosa vuole dire e rispondo che sono indignato da quello che hanno scritto alcuni capigruppo di opposizione. Io potrei chiedere come mai nessuno ha mai fatto nulla prima del 2015. Fino al 2001 quel tratto era dell'Anas, poi è passato alla Provincia di Venezia fino al 2015. Siamo responsabili noi o solo noi per un'opera del 1967? Ha ragione il sindaco: perché devono essere i Comuni a fare a loro spese la manutenzione di cavalcavia fatto dallo Stato? Non ci tiriamo indietro, ma un giorno scriverò un libro su questa vicenda. Tra poco spenderemo 800 mila euro per mettere in sicurezza due piloni del cavalcavia a San Giuliano e siamo talmente "disattenti" che fra tre mesi iniziamo i lavori».

Che riflessione a freddo farebbe dopo questa vicenda terribile?
«Per fare un grande appalto sulla sicurezza delle opere pubbliche bisogna proprio seguire un iter che dura quattro anni? A Venezia abbiamo messo a posto i danni dall'Aqua Granda solo perché c'era un commissario. E così hanno ricostruito il ponte Morandi. È troppo chiedere che sui temi della sicurezza si possano trovare procedure più snelle? Guardi, io sono credente e prego tutti i giorni per le vittime, ma vedo intorno a noi uno sciacallaggio impressionante. Lasciamo alla Procura la serenità di fare le proprie verifiche e valutazioni».

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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