​Sesso col minore, 75enne nei guai: «Prima ha fatto bere mio fratello»

Domenica 26 Luglio 2020
Sesso col minore, 75enne nei guai: «Prima ha fatto bere mio fratello»
MESTRE «Non è stato un rapporto sessuale consenziente quello avvenuto tra mio fratello e il settantacinquenne mestrino che poi ci ha denunciato: quella sera, infatti, mio fratello era stato indotto a bere molti superalcolici e non credo fosse in grado di capire del tutto cosa stava facendo».

Ha chiesto di essere ascoltato in Procura, il ventottenne di nazionalità romena che dallo scorso giugno è in carcere con l'accusa di estorsione assieme ai suoi genitori (il fratello sedicenne si trova in una comunità) per aver chiesto un'ingente somma di denaro al pensionato in cambio del loro silenzio su quella notte di sesso con un minorenne.
Il giovane ha già anticipato la sua versione dei fatti di fronte al Tribunale del riesame, nell'udienza fissata per discutere il ricorso presentato dal suo difensore, l'avvocato Marco Zanchi, a conclusione della quale i giudici hanno confermato la misura cautelare, con l'accusa di estorsione, sia nei confronti del ventottenne che dei suoi genitori.

LA DIFESA
«Vogliamo dimostrare che non si è trattato di un'estorsione - spiega l'avvocato Zanchi - Venuti a sapere cosa era accaduto al figlio sedicenne, mamma e papà sono arrivati dalla Romania per chiedere conto dell'accaduto al settantacinquenne e per chiedergli un risarcimento. Peraltro mi risulta che non sia la prima volta che il settantenne fa sesso con minorenni: il mio assistito mi ha raccontato che è accaduto anche a lui, quando aveva 16 anni, e anche in quella occasione durante la serata gli erano stati offerti superalcolici».

Il ventottenne ha chiesto di poter parlare con la pm che coordina le indagini, Antonia Sartori, per precisare che la sua conoscenza con l'anziano risale ad una dozzina di anni prima, e per raccontare che le modalità utilizzate dal pensionato per convincere il fratello minorenne a fare sesso con lui erano sempre le stesse adottate anche in passato.

L'iniziativa dell'avvocato Zanchi è finalizzata a dimostrare che l'episodio contestato alla famiglia romena fu la reazione - forse spropositata - ad un grave torto che ritenevano di aver subìto ad opera del settantacinquenne. Ma il legale vorrebbe anche sollecitare accertamenti finalizzati a verificare se il comportamento tenuto dall'anziano con il sedicenne, lo scorso giugno, non possa configurare un reato a sfondo sessuale. La parola ora passa alla Procura.

LE INDAGINI
Le indagini sull'episodio sono state effettuate dalla polizia, alla quale il pensionato mestrino, sposato con famiglia, si rivolse raccontando di essere stato oggetto di una richiesta estorsiva di 30mila euro in cambio del silenzio. Gli agenti organizzarono una trappola: l'uomo si presentò con i soldi e, subito dopo la consegna delle banconote (fotocopiate dagli inquirenti) scattarono gli arresti dei componenti della famiglia romena, presentatisi tutti assieme all'appuntamento con l'uomo.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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