Scheletri in piazza S. Marco: "Sono morti per la peste"

Giovedì 2 Agosto 2018 di Michele Fullin
Gli scavi in Piazza San Marco
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Il mistero degli scheletri trovati nei giorni durante gli scavi per l’impermeabilizzazione parziale della Basilica potrebbe essere risolto con una datazione più precisa dei resti. L’architetto Ettore Vio, che è stato proto della Basilica per quasi 35 anni, sa da tempo che lungo la zona perimetrale dell’edificio sacro ci sono sepolture, anche molto antiche. Ma ci può essere anche una spiegazione ragionevolmente semplice ed efficace.
 


«Dopo la peste del 1348 - spiega - sappiamo che tutta l’area della Piazzetta fu utilizzata stata usata per seppellire i cadaveri. C’era necessità di spazi per le fosse comuni e quello era uno spazio vasto». Con la peste del 1348, la cosiddetta “Peste Nera” o “Morte Nera”, descritta nel Decameron di Boccaccio, morì un terzo della popolazione europea.
 
«Non è detto che i resti siano di quel periodo, non conosco la profondità dello scavo - continua Vio - ma certamente la Piazzetta è stata utilizzata a questo scopo allora e anche in altre epoche. Altre sepolture sono state trovate nello stesso nartece della Basilica, fra cui i dogi». «Certamente dopo il 1640 non si poteva più e ancor oggi, a fianco dell’altare maggiore, sul lato sinistro, sotto una pietra con corno dogale e stemma fu sepolto per sua precisa volontà il cuore del doge Pietro Erizzo. Visto che non si poteva più essere seppelliti in Basilica, lui chiese che almeno il cuore lo fosse. Nel 1933 - conclude Vio - il proto di allora - aprì la lastra di marmo trovando l’urna con il cuore». Anche per l’archeologo Luigi Fozzati, già soprintendente per il Friuli Venezia Giulia e ancor prima direttore per l’archeologia subacquea in Veneto, questa sepoltura non sarebbe rara. «Posso solo dire - afferma - che certamente non è rinvenimento straordinario per Venezia. La città è piena di sepolture dovute a svariate vicende ci sono testimonianze che continuarono anche a fine ‘700. Diverso sarebbe stato se fosse stata scoperta una tomba strutturata, quindi di una personalità di rilievo. Quella sì sarebbe stata una scoperta eccezionale».La Peste Nera potrebbe essere anche per Fozzati una buona spiegazione. «Certamente la Piazzetta fu utilizzata per le sepolture e fu rialzata per quello. La necessità di seppellire era comune in tutta la città e ancora oggi ci sono tanti campi che presentano un rialzo per coprirle. L’importante - conclude - è che un antropologo studi questi resti e ne venga fatta la datazione precisa».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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