Un ragazzo di 13 anni nel reparto di psichiatria degli adulti. La denuncia: «Disumano»

Sabato 15 Luglio 2023 di Diego Degan
CHIOGGIA L'ospedale dove è stato ricoverato in psichiatria un adolescente di 13 anni


CHIOGGIA - Un ragazzo di 13 anni “rinchiuso” da un mese e mezzo in un reparto psichiatrico per adulti dell’ospedale di Chioggia, una famiglia che si sta dissanguando per assisterlo e servizi socio sanitari che cercano di rincorrere una programmazione che non viene attuata da una decina d’anni. La vicenda è emersa in seguito alla richiesta di aiuto del papà del ragazzo e alla denuncia pubblica di questa situazione da parte del Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana.
Luca (nome di fantasia) è un ragazzo di Chioggia, autistico, iperattivo e difficilmente controllabile. Vive con i nonni, perché i genitori sono separati ma, non per questo, si disinteressano di lui. Il padre, capo motorista su un peschereccio, lo segue nelle ore libere dal lavoro ma, proprio per lavoro («Se non ci sono io il peschereccio non può uscire in mare») è obbligato a lunghe giornate di assenza.
«Ci aiuta la cooperativa Titoli minori – dice – ma è un costo a cui facciamo sempre più fatica a fare fronte, perché le condizioni del ragazzo si sono aggravate molto da un paio d’anni a questa parte».


PICCOLO MA GRANDE
Luca è “piccolo” d’età, ma ha la struttura fisica di un adulto (un metro e 70 per 75 chili di peso) e quando perde il controllo è difficile contenerlo. In passato, ad esempio, ha rotto due televisori e potrebbe far del male anche alle persone. «Lo scorso dicembre – continua il padre – lo abbiamo ricoverato prima a Chioggia e poi a Verona. Gli hanno anche cambiato la terapia ma il mese scorso si è ancora aggravato e, adesso, è ricoverato in psichiatria».
L’Ulss 3 conferma la circostanza, spiegando che il ragazzo è seguito sia dal personale di Psichiatria che da quello della Pediatria ma, osserva il portavoce del Movimento, Salvatore Lihard, supportato dalle considerazioni di vari specialisti, «tenere un ragazzo adolescente insieme a pazienti psichiatrici adulti, è disumano.

Quello che serve è una struttura di neuropsichiatra infantile, con personale formato appositamente per questi casi». Ma il problema è che questa struttura non esiste. Non esiste a Chioggia e non esiste, sostanzialmente, a livello regionale.


SERVIZIO CHE MANCA
«Le schede sanitarie del 2012 – spiega Lihard – prevedevano 60 posti letto di neuropsichiatria infantile, distribuiti tra e varie province. Ad oggi ne sono stati attivati solo 12, tra Padova e Verona». A Chioggia, in particolare, manca un neuropsichiatra infantile da un anno e mezzo, perché quella che c’era prima ha vinto un concorso e Padova e si è trasferita. L’Ulss 3, poi, ha fatto un bando le cui selezioni si stanno concludendo in questo periodo ma, finora, la mancanza di questa figura ha provocato enormi disagi alle famiglie che vivono il problema (non solo a quella di Luca). Ma «mancano anche strutture per la prevenzione di queste situazioni, la cui incidenza si è enormemente ampliata dopo il Covid», osserva Barbara Penzo, educatrice sociale e consigliera comunale. 
L’Ulss 3, però, proprio ieri, ha annunciato l’avvio dei lavori per un reparto di neuropsichiatria infantile a Dolo (ne parliamo a pagina XIV): sarà operativo entro quest’anno.
 

Ultimo aggiornamento: 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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