Portogruaro, in centinaia in fila alla festa per la foto nella bara: «Vogliamo provare un'emozione forte»

Domenica 2 Ottobre 2022 di Teresa Infanti
In centinaia in fila alla festa per la foto nella bara: «Vogliamo provare un'emozione forte»
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PORTOGRUARO - La curiosità e il desiderio di provare emozioni nuove. Questi i sentimenti che hanno mosso le persone, qualche centinaio, a prendere parte all'iniziativa La morte si fa bella, ieri pomeriggio all'Azienda Agricola Busellato - Terre dei Casai di Summaga di Portogruaro. Oltre all'esposizione di due carri funebri d'epoca, coordinata da Joshua Campana, e di alcune casse da morto dai colori molto originali, è stato presentato il libro di Michele Sist dal titolo provocatorio Dio gioca ai videogame, frutto di una ricerca personale dell'autore che gli ha permesso di trovare nella filosofia orientale delle risposte sul senso della vita, e sono state esposte diverse opere figurative-evocative che indagano il rapporto tra spirito e materia di Simone Artico.

ATTRAZIONE FATALE

Di certo l'evento ha richiamato molto pubblico soprattutto perché dava la possibilità di farsi immortalare dentro una bara, allestita in una camera ardente ricavata in un angolo della sala dell'azienda agricola. «Nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato per organizzarlo, siamo molto contenti di com'è andata commenta soddisfatta l'ideatrice Michela Zorzetto, ex titolare del bar Crema&Caffè di viale Trieste e che ora si occupa dell'organizzazione di eventi -. Gli ospiti sono arrivati da diverse parti del Veneto, da San Donà di Piave a Cittadella, fino a Bassano del Grappa, mossi soprattutto dalla curiosità.

Da noi c'è una mentalità molto chiusa, ma il successo riscontrato ci sprona e ci da l'energia necessaria per altri eventi sul tema. Per me è stata una rivincita, dopo tutte le critiche ricevute. Per le persone che hanno partecipato è stato un momento di svago e di leggerezza. Sono rimasta sorpresa anche dalla partecipazione di alcuni portogruaresi che hanno capito il senso dell'evento, che non voleva in alcun modo mancare di rispetto a chi crede in Dio ed ha fede».

TUTTE LE ETÁ

In tantissimi - giovani, anziani, ragazze, neomamme e perfino bambini - hanno voluto farsi fotografare all'interno della cassa funebre, con l'obiettivo di provare un'emozione forte, di ricevere una scarica di adrenalina che solo momenti estremi come questi sanno dare. «Mi sono fatta la foto dentro la bara ha raccontato una signora (che preferisce rimanere anonima) - perché da morta non mi potrò vedere e quindi ho voluto capire come stavo. Mi farò fare anche l'epigrafe così poi potrò capire quanti amici piangeranno veramente per la mia dipartita e quanti faranno invece finta». «Abbiamo deciso di partecipare a questo evento hanno spiegato Sist e Artico per dare a chi è incuriosito dagli oggetti funebri uno spunto di riflessione in più. Le persone che si avvicinano a questi paramenti sacri non lo fanno solo per goliardia, ma perché stanno cercando risposte a certe domande che non vertono tanto sulla morte ma sul senso della vita. In un periodo come questo in cui la società è sempre più fluida e l'uomo viene messo ai margini, la gente ha estremo bisogno di risposte di questo tipo».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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