Palais Lumière, esperto mette in guardia:
«I pericoli sono le voragini e l'amianto»

Martedì 31 Luglio 2012
Il progetto di Pierre Cardin con la Torre a Marghera (archivio)
VENEZIA - Ancora polemiche sul nuovo Palais de Lumire, il gigante di 250 metri che Pierre Cardin vorrebbe realizzare sullo skyline veneziano: ad affacciarsi un nuovo protagonista: il sottosuolo. Scavi dei parcheggi sotterranei e fondazioni della torre, infatti, influenzeranno il sottosuolo fino ad una profondità di oltre 100 metri. Ma la Torre di Cardin si trova «a poche decine di metri - spiega l'architetto Fernando De Simone, esperto di costruzioni nel sottosuolo - e a circa 350 metri dai binari della stazione ferroviaria di Mestre: durante i recenti lavori di scavo del sottopasso per il tram, oltre ai cedimenti nel condominio Splendid, il 25 gennaio 2005, si aprì anche una voragine sotto i binari 2 e 3 della stazione di Mestre. Non ci furono deragliamenti, ma non si può sempre contare sulla fortuna».



In quell'area, inoltre, «dal 1.300 c'erano il vecchio canale artificiale Brenta, ora interrato, e le sue diramazioni». Per l'esperto, «la mancata analisi ipogea, prima di progettare il nuovo palazzo del Cinema al Lido, è costata al Comune oltre 40 milioni di euro: se effettuata, avrebbe permesso di scoprire nel sottosuolo la notevole quantità di amianto che vi era occultata». «Gli studi e la bonifica del sottosuolo devono essere affidati ad aziende serie, che non abbiano avuto problemi con la magistratura - rileva inoltre - le analisi dei carotaggi devono essere fatte con gli apparecchi adatti, non come è recentemente avvenuto, con le bonifiche "inutili" nella laguna tra bonifiche "inutili" nella laguna tra , costate allo Stato oltre 100 milioni di euro».



Quindi, «prima di approvare il progetto della Torre Cardin - conclude - bisogna esaminare rigorosamente, lo scenario idrogeologico della zona. Bisogna verificare che non ci siano zone dove le pressioni provocate nel terreno dall'inserimento della torre non si sovrappongano alle zone di influenza delle fondazioni dei vecchi edifici, poggianti su terreno già assestato». Nei giorni scorsi l'esperto aveva lanciato l'allarme circa «l'eventuale inquinamento delle falde, con i pericolosissimi veleni contenuti nel sottosuolo di Marghera, che potrebbe arrecare dei danni incalcolabili e difficilmente gestibili,alle persone ed agli edifici». Inoltre «nel sottosuolo, variando il precedente carico di pressioni, si creeranno sollecitazioni supplementari sulle fondazioni e sui bulbi degli altri palazzi».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:37

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