No-pass esclusi, salta l'assemblea degli infermieri

Domenica 27 Marzo 2022 di Alvise Sperandio
No-pass esclusi, salta l'assemblea degli infermieri

MESTRE - Doveva essere un'assemblea come quella che si fa ogni anno. È finita in caciara, con accuse incrociate e con tanto d'intervento della Polizia per sedare gli animi dopo aver preso alcune generalità.

Ci sono stati attimi di vera tensione, l'altro ieri, in seno all'adunanza dell'Opi, l'Ordine delle professioni infermieristiche di Venezia, dopo che un gruppo di infermieri - una ventina, secondo l'Ordine stesso - si è rifiutato di esibire il green-pass all'ingresso. L'incontro si teneva nella sede del corso di laurea in Infermieristica, nell'aula A al primo piano della sede dell'Ulss in piazzale Giustiniani, alla Cipressina.


CLIMA SURRISCALDATO

All'ordine del giorno c'era la relazione del presidente sull'attività, del tesoriere, dei revisori dei conti, l'approvazione del consuntivo e la riadozione del bilancio preventivo. Ben presto il clima si è surriscaldato di fronte alla richiesta di esibire il certificato verde. Poi la mediazione fra le parti, frutto di una discussione lunga un'ora, ha fatto sì che tutti entrassero. A quel punto, però, i lavori sono stati sospesi e rinviati a data da destinarsi, sotto lo sguardo dei poliziotti. «Come presidente dell'Ordine e soprattutto come infermiera sono molto amareggiata per quanto accaduto - dice Marina Bottacin, numero uno dell'Opi di Venezia - Stigmatizzo fermamente il comportamento di quanti hanno gioito per il mancato svolgimento dell'assemblea, ritenendo tale fatto estremamente grave oltre che lesivo del diritto degli altri iscritti presenti. Ringrazio i colleghi presenti per la pazienza e la solidarietà dimostrata».


I DISSIDENTI

Durissima, con un contro comunicato, la replica dei dissidenti: «Hanno voluto negare il diritto di partecipazione all'assemblea agli iscritti che non avevano il super green pass, ma il green pass base. Tampone, quindi palesemente non contagiati. Cosa inammissibile», afferma Sonia Cremaschini, anche a nome del sindacato Fsi-Usae. A causare lo scontro, però, c'è dell'altro e in particolare la mozione con cui l'attuale dirigenza dell'Ordine viene aspramente criticata per la sospensione dal servizio degli infermieri non vaccinati contro il Covid, come peraltro previsto dalla legge (92 i sospesi, 258 gli avvisati, alcuni di loro in attesa di fare la terza dose dopo essere stati contagiati). Nel documento, la contestazione riguarda la decisione di sospendere anche chi aveva regolari differimenti e/o esenzioni; e la mancata immediata riammissione dei colleghi che avevano acquisito l'immunità naturale per guarigione dal Covid. I sottoscrittori della mozione, che chiedono di non pagare la quota annuale d'iscrizione o che sia restituita, attaccano: «Forse temevano quanto sarebbe stato messo a verbale circa le illegittimità e gli abusi e soprattutto la bocciatura del bilancio»? Dal canto loro, i vertici degli infermieri non ci stanno. «Quale organo sussidiario dello Stato - ribattono - l'Ordine ha il dovere e l'obbligo di garantire il rispetto delle norme di legge e manifesta il suo sconcerto a fronte di simili condotte, aventi come unica finalità quella di ostacolare il regolare svolgimento dell'assemblea». Difficile immaginare una veloce ricomposizione della frattura. Tanto che, ad ora, non ci sono certezze sulla riconvocazione dell'assemblea.

 

Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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