Naviglio del Brenta a secco, le imbarcazioni non possono più navigare: «Manca un metro e mezzo d'acqua»

Giovedì 21 Luglio 2022 di Sara Zanferrari
Naviglio del Brenta a secco, le imbarcazioni non possono più navigare: «Manca un metro e mezzo d'acqua»

VENEZIA - Non c’è più acqua. Non ce n’è per irrigare e non ce n’è più nemmeno per navigare, quella che c’è comincia persino a evaporare, con la stagnazione e le temperature di questi giorni intorno ai 40 gradi: allarme fra gli agricoltori ma anche fra le compagnie turistiche di navigazione. Ormai non c’è più acqua da prendere nei fiumi e nei canali e, mentre il Consorzio Bacchiglione è passato a turnazioni di due o anche tre giorni per l’irrigazione, ormai i mezzi di navigazione non sono più nelle condizioni di lavorare.

Naviglio del Brenta a secco, le imbarcazioni non possono navigare

«Manca un metro e venti d’acqua nel Naviglio all’altezza di Villa Foscarini Rossi a Stra. All’altezza di Dolo saremo già a meno un metro e mezzo, mentre da Dolo a Mira la situazione sarebbe un po’ meno drammatica, ma non avendo mai dragato il Naviglio, le imbarcazioni non riescono a navigare nemmeno in questo tratto».

È il grido di allarme di Rudy Toninato, presidente della compagnia turistica di navigazione Deltatour, nonché vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto Emilia e consigliere dell’Unione Navigazione Interna Italiana.

Qualcuno che, insomma, di acqua e di navigazione qualcosa ne sa. «Pur comprendendo la situazione siccitosa, non comprendo come mai negli ultimi 50 anni il Naviglio Brenta non sia mai stato dragato come dovrebbe avvenire periodicamente, al fine di garantire un bacino idraulico che avrebbe permesso la navigazione anche in questo momento difficile». Da mesi il problema siccità sta mettendo a repentaglio la vita delle aziende legate a questo settore: «Un appello corale da parte di tutte le associazioni di categoria affinché il governo italiano e le Regioni stanzino aiuti anche in questo settore, e che non venga, come di solito accade, dimenticato» chiede Toninato. «Il problema del Naviglio è una spia accesa nella moltitudine dei problemi idraulici che Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte stanno vivendo. Comprendiamo che non è colpa di nessuno, ma è colpa di tutti: non possiamo controllare la pioggia, ma avremmo potuto prevedere i lavori di manutenzione dei corsi d’acqua. Ricordiamo, in ogni caso, che questo tipo di interventi programmatici e lungimiranti, ci proteggono non solo dalla siccità, ma anche dagli eventi di piena che puntualmente in autunno si verificano».

Per quanto riguarda nello specifico la Deltatour, che naviga da Monselice a Venezia, è da aprile scorso che già non è in grado di garantire una navigazione programmata. «Come si suol dire ‘si naviga a vista’. Nel canale Battaglia nel padovano sono due mesi che non si naviga e abbiamo dovuto annullare tutte le prenotazioni fino al 16 settembre (data scadenza ordinanza chiusura, ndr). Da Stra a Dolo è più di un mese che siamo fermi, da Dolo a Mira 20 giorni fa eravamo in difficoltà, adesso siamo fermi, e va da sé che navigare solo da Mira per Venezia turisticamente parlando è un’offerta riduttiva. Per poter lavorare almeno al Redentore avevamo preventivamente portato le imbarcazioni al Moranzani, tanto tutte le altre escursioni erano già state cancellate». E il dramma si accentua in previsione di un settembre con tutto il mese prenotato di escursioni turistiche e la Riviera fiorita in arrivo: se non pioverà, sarà tutto annullato, una tragedia incalcolabile per le compagnie di navigazione. «La tempesta perfetta, dopo due anni di covid, la guerra e ora la siccità», conclude Toninato. 

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