VENEZIA - Non c’è più acqua. Non ce n’è per irrigare e non ce n’è più nemmeno per navigare, quella che c’è comincia persino a evaporare, con la stagnazione e le temperature di questi giorni intorno ai 40 gradi: allarme fra gli agricoltori ma anche fra le compagnie turistiche di navigazione. Ormai non c’è più acqua da prendere nei fiumi e nei canali e, mentre il Consorzio Bacchiglione è passato a turnazioni di due o anche tre giorni per l’irrigazione, ormai i mezzi di navigazione non sono più nelle condizioni di lavorare.
Naviglio del Brenta a secco, le imbarcazioni non possono navigare
«Manca un metro e venti d’acqua nel Naviglio all’altezza di Villa Foscarini Rossi a Stra. All’altezza di Dolo saremo già a meno un metro e mezzo, mentre da Dolo a Mira la situazione sarebbe un po’ meno drammatica, ma non avendo mai dragato il Naviglio, le imbarcazioni non riescono a navigare nemmeno in questo tratto».
È il grido di allarme di Rudy Toninato, presidente della compagnia turistica di navigazione Deltatour, nonché vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto Emilia e consigliere dell’Unione Navigazione Interna Italiana.
Per quanto riguarda nello specifico la Deltatour, che naviga da Monselice a Venezia, è da aprile scorso che già non è in grado di garantire una navigazione programmata. «Come si suol dire ‘si naviga a vista’. Nel canale Battaglia nel padovano sono due mesi che non si naviga e abbiamo dovuto annullare tutte le prenotazioni fino al 16 settembre (data scadenza ordinanza chiusura, ndr). Da Stra a Dolo è più di un mese che siamo fermi, da Dolo a Mira 20 giorni fa eravamo in difficoltà, adesso siamo fermi, e va da sé che navigare solo da Mira per Venezia turisticamente parlando è un’offerta riduttiva. Per poter lavorare almeno al Redentore avevamo preventivamente portato le imbarcazioni al Moranzani, tanto tutte le altre escursioni erano già state cancellate». E il dramma si accentua in previsione di un settembre con tutto il mese prenotato di escursioni turistiche e la Riviera fiorita in arrivo: se non pioverà, sarà tutto annullato, una tragedia incalcolabile per le compagnie di navigazione. «La tempesta perfetta, dopo due anni di covid, la guerra e ora la siccità», conclude Toninato.