Riapertura musei con il “giallo”: le Gallerie dell'Accademia pronte, i civici aspettano

Venerdì 29 Gennaio 2021 di Raffaella Vittadello
VENEZIA *Un'addetta misura la febbre a una visitatrice davanti alle Gallerie dell'Accademia

VENEZIA Veneto in zona gialla, oggi la conferma ufficiale, ma sulla riapertura dei musei il Comune prende tempo.  Anche se da Ca’ Farsetti viene anticipato che la decisione assunta dal sindaco Brugnaro di far ripartire la Fondazione solo dal 1. aprile potrebbe aprirsi a qualche spiraglio, come minimo per le celebrazioni dei 1600 anni di Venezia il 25 marzo. Anche se si tratta solo di una settimana di anticipo. 
Il Dpcm prevede la riapertura dei musei solo nei giorni feriali (senza weekend e senza mostre) nelle regioni gialle e per quelle che dovessero raggiungere l’obiettivo, oltre che per le nuove zone bianche in cui cadranno tutte le restrizioni, tranne l’obbligo di mascherina e distanziamento. Con prenotazione obbligatoria.
Nei prossimi giorni, le Gallerie dell’Accademia, che sono statali, preciseranno i termini della riapertura della sede dal lunedì al venerdì, probabilmente dall’8 febbraio, con “La Sacra conversazione” di Lorenzo Lotto arrivata a Venezia dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in ottobre e rimasta in città nonostante la chiusura al pubblico.
L’OPPOSIZIONE 
Nel frattempo l’opposizione scalpita. Il Consigliere comunale Gianfranco Bettin sottolinea la disparità di Venezia con Padova e Treviso che hanno subito annunciato una prossima apertura dei propri musei civici.
«Da sempre all’avanguardia nelle politiche culturali, in questa stagione della sua storia la città esprime una mediocre e regressiva politica culturale - dice Bettin - che ne umilia la vocazione e ne mostra la miope visione sia culturale che economica. Aprire i musei, valorizzando il lavoro degli addetti e ponendoli al centro, insieme ai beni culturali nel loro insieme, del rilancio della città significa combattere oggi gli effetti socioeconomici della pandemia e cominciare a preparare il futuro. Troppo complesso per una giunta come l’attuale?»
«Mentre Treviso ha deciso di riaprire i musei gratuitamente per tutto febbraio per il benessere dei visitatori richiamando l’arteterapia Venezia resta arroccata alla sua miope scelta di tenere chiusi musei e le attività - incalza Monica Sambo - I musei sono un servizio pubblico essenziale e in quanto tale le aperture non devono essere legate alla sola fruizione turistica». Le fa eco Giovanni Andrea Martini: «Nel convegno che Tutta la Città insieme! ha organizzato “Proteggere i musei chiudendoli? No grazie” i vari direttori dei musei italiani hanno sottolineato l’importanza di tenere i musei aperti. L’interesse per i musei da parte della cittadinanza si è rivelato altissimo. È una buona garanzia per il successo della riapertura e i visitatori dei musei sono anche ottimo volano per le varie attività cittadine, oggi profondamente colpite. Quindi per il bene dei cittadini, per il bene dei lavoratori dei musei, ma anche per quelli di tutte le attività, riaprire lunedì prossimo è assolutamente necessario».
I SINDACATI
«Venezia conferma la scelta di tenere in cassa integrazione il personale della Fondazione e di non aprire i Musei, candidandosi nei fatti a capitale europea dell’oscurantismo. Una scelta che contrasta con la sua storia e con l’importanza di tutelare, conservare e valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale» dichiarano Daniele Giordano e Mario Ragno, che continuano: «pensare che l’utilizzo della cassa integrazione sia illegitimo, che questa scelta contrasti con la conservazione del nostro patrimonio artistico e culturale, che la chiusura della Fondazione stia determinando l’impossibilità di una vera ripresa delle attività e che si stia sprecando un periodo utile per ripensare e rivedere anche l’attività stessa dei Musei. Ancor più grave che tutto questo si faccia semplicemente per l’assenza dei turisti e la possibilità di pesare sui conti pubblici». I sindacalisti annunciano una mobilitazione
 

Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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