Colosseo, scoperta lussuosa domus a terrazze: «Presenta una sala banchetti a forma di grotta»

La ricca residenza datata al II secolo a.C. si articola tra Palatino e Foro Romano: la sala estiva per le feste era animata da spettacolari giochi d’acqua e pareti decorate

Martedì 12 Dicembre 2023 di Laura Larcan
Colosseo, scoperta lussuosa domus a terrazze: «Presenta una sala banchetti a forma di grotta»

Una dimora lussuosa, forse di un senatore, che nella Roma repubblicana ha guidato la conquista di una città nemica affacciata sul mare.

Il mistero e la fascinazione da storia letteraria avvolgono l'ultima scoperta incredibile avvenuta nel cuore del parco archeologico del Colosseo.

 

Il colpo d'occhio che ha regalato subito emozioni pure agli archeologi è stata la complessa decorazione delle pareti con uno stuolo di conchiglie di diverso tipo, tessere di blu egizio, preziosi vetri, scaglie di marmo bianco, il gioco di tessere di mosaico. Un repertorio che fa datate tutto il complesso ambiente nascosto lungo le pendici sud orientali del Palatino col confine col Foro Romano agli ultimi decenni del II secolo a.C., alla tarda età repubblicana. Uno spettacolo nello spettacolo, che ha sfoggiato la lussuosa domus indagata dall'équipe di studiosi del parco archeologico del Colosseo diretto da Alfonsina Russo.

LA DIMORA A TERRAZZE

La domus di almeno 2100 anni fa ha la caratteristica di svilupparsi su più piani, probabilmente articolata a terrazze e caratterizzata da almeno tre fasi edilizie, databili tra la seconda metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C.. ed è distribuita intorno a un atrio giardino. La verea sorpresa è stata l'esplorazione dell'ambiente principale, uno "specus aestivus", una sala per banchetti che imita una grotta, utilizzata durante la stagione estiva e originariamente animata da spettacolari giochi d’acqua in una sorta di ninfeo grazie al passaggio di alcune fistule (tubi) in piombo fra le pareti decorate. Già, le decorazioni. Il vero gioiello di questo ambiente. Lo straordinario rivestimento parietale in mosaico cosiddetto “rustico” sfoggia una complessità di scene raffigurate priva di confronti. Spiccano in sequenza come un merletto le trame a rilievo di conchiglie di diverso tipo, tessere di blu egizio, preziosi vetri, scaglie minute di marmo bianco o di altri tipi di pietre, come i tartari (ovvero frammenti di travertino spugnoso) e i cretoni di pozzolana legati da malta e orditi.

E il mosaico, che si data agli ultimi decenni del II secolo a.C., presenta una sequenza complessa di scene figurate. Nelle quattro edicole, incorniciate da lesene e decorate con vasi da cui fuoriescono tralci di foglie di loto e di vite, sono raffigurate cataste di armi con trombe di tipo celtico (carnyx), prue di navi con tridente, timoni con triremi che alludono, forse, a un duplice trionfo, terrestre e navale, del proprietario della domus.

LE SCENE DI CITTA' E NAVI

La grande lunetta soprastante presenta, inoltre, svela un’affascinante raffigurazione di paesaggio con, al centro, una città, con scogliera simulata con i tartari di travertino, affacciata sul mare solcato da tre grandi navi di cui una con vele sollevate; una cinta muraria con piccole torri circonda la città dotata di portici, porte e di un grande edificio pubblico; su uno dei lati una scena pastorale. La rappresentazione di una città costiera potrebbe alludere a una conquista bellica da parte del proprietario della domus, appartenente a un personaggio aristocratico, presumibilmente di rango senatorio.

Visitarla? Nella primavera del 2024, come spiega Alfonsina Russo: “Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile al pubblico questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica”. Quello che è sicuto è che la domus si qualifica, dunque, come residenza in cui si ritrova precocemente espressa quella luxuria asiatica che per tutto la tarda età repubblicana fu motivo di polemica e feroce lotta politica tra le fazioni aristocratiche e che conferma quanto dicono le fonti sulla presenza, con estese residenze, di esponenti di grandi famiglie senatorie romane nell’area nord-occidentale del Palatino.

IL MINISTRO SANGIULIANO

Soddisfatto il ministro Gennaro Sangiuliano: «La scoperta di una nuova domus con un ambiente decorato da un mosaico davvero straordinario rappresenta un risultato importante che dimostra, ancora una volta, quanto il Parco archeologico del Colosseo e il Ministero della Cultura siano costantemente impegnati nel promuovere la ricerca, la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale. Il rinvenimento ha poi un importante valore scientifico che rende la domus ancor più rilevante. Dopo la riapertura della Domus Tiberiana e il miglioramento dell'accessibilità dell'Anfiteatro Flavio, con l'inaugurazione dell'ascensore che ora arriva al terzo ordine, il cuore della romanità ha disvelato quindi un autentico tesoro, che sarà nostra cura salvaguardare e rendere fruibile al pubblico».

Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA