VENEZIA - «Ho consegnato a Roma nel suo studio 150mila euro in contanti contenuti in una busta ad Erasmo Cinque, della Socostramo, dopo l'affidamento dei primi lavori per il risanamento ambientale di Marghera». Lo ha detto Nicolò Buson, ex contabile della Mantovani, nell'udienza odierna in Tribunale a Venezia nel processo per l'inchiesta Mose. Buson, in qualità di testimone, ha fatto l'affermazione in risposta ad una domanda del Pm Stefano Ancillotto, affiancato dal collega Stefano Buccini, ricordando come la Socostramo fosse entrata tra il 2003 e il 2004 nel Cvn con una società consortile assieme a una controllata della Mantovani. Un consorzio che aveva un peso minimo nel Cvn ma che vedeva la Socostramo collaborare a opere significative perché, secondo quanto riferito da Buson, «Cinque diceva di garantire i lavori di bonifica grazie alle sue conoscenze politiche romane e quella di Altero Matteoli».
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