Prima lo scippo, poi la seconda batosta: il conto del fabbro per cambiare la serratura

Lunedì 28 Marzo 2022
Prima lo scippo, poi la seconda batosta: il conto del fabbro per cambiare la serratura

MESTRE - Lo scippo subìto? Uno choc, certamente. Ma anche il conto - e che conto - presentato dal fabbro per cambiare la serratura. «Sì, lo scippo più grande l'ha fatto il fabbro» racconta il figlio della novantenne che, meno di un mese fa, era stata spinta a terra e scippata all'angolo tra via Fiume e via Silvio Trentin da un borseggiatore. «È stata molto probabilmente vittima di quell'uomo di cui poi abbiamo letto sui giornali, arrestato dopo l'ennesimo colpo in Riviera XX Settembre. Era in possesso, infatti, del cellulare di mia mamma, anche se il resto, cioé il portafogli con documenti, Sim del telefonino e chiavi di casa, era sparito» continua il figlio dell'anziana. Ma quello, appunto, era solo l'inizio.
«Dopo aver aspettato alcuni giorni nella speranza di ritrovare la borsetta con le chiavi, mia mamma ha deciso di cambiare le serrature della porta di casa.

Si tratta, in particolare, dei cilindri delle serrature di due sbarre blindate, di marca Viro».

Il nominativo del fabbro lo trovano recandosi in un negozio di chiavi, dove il titolare tiene i biglietti da visita dell'artigiano esposti sul bancone, disponibile 24 ore su 24 per cambiare le serrature. Il fabbro arriva e cambia i cilindri delle due serrature in mezz'ora, poi presenta il conto alla novantenne: una stangata da 400 euro. Quando la donna racconta al figlio, quest'ultimo si fa dare il numero e chiama l'artigiano che, ovviamente, si difende dicendo che si tratta di cilindri molto cari. «Ho fatto qualche ricerca per capire quanto costassero - riprende il figlio - all'incirca 100-140 euro l'uno (basta cercare coppia cilindri Viro 4708/4714). A prezzo pieno, e figuriamoci se lui non li trova per meno. Tenendosi larghi, comunque, ha guadagnato, dai 120 ai 200 euro in mezz'ora di lavoro». E la fattura? «Quando ha sentito la cifra, si sa come va: mia mamma, nel timore di spendere ancora di più, non ha avuto il coraggio di chiederla. E ha fatto male, perché ho chiesto ad un altro professionista mestrino se 400 euro fossero una cifra congrua. Quando ha sentito che erano stati pagati in nero ha scosso la testa: assolutamente no».


Insomma, uno scippo nello scippo. «Spero che aver raccontato questa storia possa essere utile per mettere in guardia chi si trova in questa stessa situazione: va sempre chiesto prima un preventivo, e poi bisogna pretendere la fattura - conclude il figlio della novantenne -. E ci sarebbe pure da raccontare la fatica che ha fatto per avere una nuova Sim della compagnia telefonica: quattro fax, sette documenti allegati, numerose chiamate... Ma questa è un'altra storia».

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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