Il mercatino del rubato in centro a Mestre: si trovano cibi, biciclette e cellulari

Sabato 16 Aprile 2022 di Davide Tamiello
MESTRE Il mercatino abusivo ai giardini di via Tasso
12

VENEZIA  - A Londra c’è Portobello Road, a Parigi il Marché aux Puces, a Roma Porta Portese, a Lisbona la Feira da Ladra. A Mestre, invece, ci sono i giardini di via Tasso, pur con due sostanziali differenze rispetto a quei celebri mercatini delle pulci: primo, qui di regolare non c’è nulla e la vendita è completamente abusiva.

Secondo, la merce non è usata ma rubata. 


Il fenomeno, ritornato di moda da qualche giorno, è iniziato un paio d’anni fa: quello di via Tasso non è un parco, è una minuscola area verde tra le due dorsali parallele di Mestre, Corso del Popolo e via Cappuccina. Funziona così: i venditori si procurano la merce taccheggiando i vari supermercati della zona per poi rivenderla qui a prezzi stracciati. La situazione non è sconosciuta alle autorità: la polizia locale, nell’ultimo anno, ha fatto diverse retate, l’ultima a metà dicembre. In quell’occasione i vigili avevano sequestrato capi d’abbigliamento e generi alimentari nascosti in un paio di borsoni. Due donne dell’Est, entrambe badanti, erano state segnalate in quanto clienti (e quindi a rischio di una denuncia per ricettazione). Una di queste stava acquistando una bicicletta, l’altra era stata trovata con vestiti e alcune buste di salmone. Gli investigatori hanno poi ricostruito che quella merce era stata rubata poco tempo prima nei supermercati della zona. 


Puntualmente il mercatino, dopo ogni intervento, si blocca per un po’. Poi, però, torna tutto come prima. E negli ultimi giorni il giro d’affari si è incrementato in maniera esponenziale: oltre al cibo e alle biciclette, infatti, sono comparsi anche i cellulari. I venditori sono divisi in più gruppi: ci sono gli italiani e ci sono gli stranieri. I clienti, o meglio le clienti, sono principalmente le badanti della zona. Il primo giro, come racconta Irina, è poco dopo le 14. «Questo di solito è il turno più numeroso. Compriamo un po’ di tutto: pasta, tonno, dolci. I prezzi sono molto più bassi rispetto al supermercato, tutto più a portata dei nostri stipendi». 


E ieri alle 14, puntualmente, c’era il pienone: più di quaranta persone da un cancelletto all’altro, ordinate e in attesa del loro turno. I mercanti sono in coppia, sono due italiani, e passano con quattro borse (due a testa) panchina per panchina, davanti a ogni gruppo. E qui comincia la trattativa. «Per quello ti do al massimo un euro». «Un euro? Signora è salmone affumicato, non se ne parla proprio. Mi no vado in gaera per niente». Come a dire: secondo te rischio la prigione per un euro? In realtà sì, perché è quello che chiede per un barattolo di Nutella o per una confezione di tonno. «La Nutella non la voglio», «Va bene, ti aggiungo i grissini ma me ne dai uno e mezzo». Si va avanti così: si compra fino a esaurimento scorte e poi via, prima che arrivino le forze dell’ordine a chiudere il paese dei balocchi.Verso le 15, invece, si passa al commercio di valore: cellulari e biciclette. «Ma non so se vengano oggi, sono già venuti due giorni fa, è difficile perché devono anche trovarle le cose», continua Irina dubbiosa. E invece arrivano anche loro: la provenienza della merce è ovviamente sconosciuta, ma evidentemente i fornitori non mancano. I due venditori, stavolta, sono stranieri. Il primo arriva in bicicletta: «Interessa? Prezzo buono». «Quanto?», «Venticinque questa. Ho anche Mountain bike, ma quella voglio 100, è buona». Poi ci sono i cellulari: il ragazzo li tiene in uno zaino, si muove decisamente con più prudenza del collega del reparto alimentari. Li fa intravedere attraverso uno spiraglio: «Iphone? Samsung? No caricabatterie». Qui, però, gli va male: nessuno sembra interessato ai suoi prodotti. Pazienza, ci riproverà. 
I giardini di via Tasso sono una spina nel fianco dei residenti e delle forze dell’ordine. Diversamente da altre aree verdi della città, qui non si registrano fenomeni di spaccio di stupefacenti. Ci sono, però, molti clienti degli spacciatori che qui ci vengono per consumare indisturbati. Molti di questi sono gli stessi che si guadagnano da vivere con il giochetto del taccheggio e rivendita. Alla sera, poi, cercano di trascorrere la notte all’interno del parchetto. Il personale della cooperativa addetto alla chiusura, infatti, si è trovato più volte a dover affrontare ubriachi e sbandati che non avevano intenzione di uscire. E così, la polizia locale ha istituito un servizio serale quotidiano, con una volante fissa davanti ai giardini per lo sgombero dopo le 18. Un’incredibile concentrazione di problemi per un fazzoletto di verde. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci