Anziana salvata dal vaccino, muore il marito che era in lista d'attesa

Lunedì 12 Aprile 2021 di Nicola De Rossi
Anziana salvata dal vaccino, muore il marito che era in lista d'attesa
2

MARTELLAGO - Sono rimasti contagiati insieme, ma sua moglie, di 80 anni, che aveva già assunto la prima dose del vaccino, ce l’ha fatta, lui, che di anni ne aveva 84, e che non era ancora stato chiamato per essere vaccinato, no. Oltre al dolore, c’è tanto rammarico per l’ennesima vittima del coronavirus, la trentanovesima, a Martellago, Bruno Libralesso, spirato domenica all’ospedale di Dolo dove era stato ricoverato dal 13 marzo. Una tragica vicenda, la sua, segnata da fatalità e singolarità. L’ottantaquattrenne, la moglie e la figlia, che non abita con i genitori ma che passava quotidianamente a trovarli, all’inizio di marzo hanno iniziato a presentare i sintomi ormai noti del Covid-19 e il giorno 11 si sono sottoposti al tampone rapido, ma se la donna più giovane è risultata positiva, i due anziani no.  E per la signora Rosa la negatività sembrava più che logica; la donna, infatti, classe 1941, aveva appena ricevuto la prima dose del Pfizer nell’ambito della campagna vaccinale degli over 80, per la quale le autorità sanitarie regionali com’è noto hanno scelto di partire dalle classi più “giovani”, 1941 e 1940, per poi scendere alle altre: il signor Bruno, nato nel 1936, pertanto, non era stato ancora convocato. 


Sta di fatto però che i sintomi si sono aggravati e il 13 marzo i due anziani si sono sottoposti anche al test molecolare che ha smentito il primo responso, rilevando la positività per entrambi, anche per la moglie della vittima, che era stata sì vaccinata, ma non aveva ancora ricevuto il richiamo: un caso non frequente ma già successo.  «Il vaccino però si è rivelato sicuramente utile per la situazione di mia mamma che, nonostante l’età, ha avuto pochi problemi e si è negativizzata quasi subito. Purtroppo, invece, non è arrivato in tempo per mio papà», spiega ora con tanti rimpianti la figlia Valentina. Bruno Libralesso infatti, pur non soffrendo di particolari patologie, quello stesso 13 marzo è stato ricoverato nel reparto Covid dell’ospedale di Dolo, da cui non è più uscito. «Il virus gli ha devastato i polmoni» conclude la figlia: ieri mattina Bruno si è arreso.

Nato e sempre vissuto a Martellago, Libralesso, detto “Fede”, era in pensione dopo una vita di lavoro, come muratore prima e operaio alla Vetrocoke di Porto Marghera poi. Oltre alla moglie Rosa e alla figlia Valentina, lascia un altro figlio, Michele, e gli amati nipoti Clara, Matteo e Theodor.

Morto a Caorle l'anima del Milan Club

Un’altra vittima del Covid si è registrata a Caorle dove è scomparso Flavio Novello, morto sabato all’età di 75 anni. Novello era ricoverato da oltre un mese all’ospedale di Jesolo a seguito del contagio da Covid – 19 che ne aveva progressivamente aggravato le condizioni di salute. Lascia la moglie Donatella, storica parrucchiera della località, e la figlia Laura. Flavio Novello era persona molto conosciuta nella comunità di Caorle e nella vicina La Salute di Livenza dove aveva gestito un bar.

E’ stato presidente per lunghi anni del Milan Club Caorle e poi di un altro club, i Fedelissimi Rossoneri Caorle, organizzando trasferte, cene sociali e numerose altre attività connesse alla fede per i colori rossoneri. Memorabili i “Galà rossoneri” durante i quali il club di tifosi caorlotti ha ospitato alcuni grandi ex calciatori milanisti tra cui Gianni Rivera, Pierino Prati, Filippo Galli ed altri nomi importanti per il giornalismo sportivo, come il telecronista Bruno Pizzul. Durante la sua attività di presidente dei club di tifosi rossoneri aveva sempre affiancato all’attività “sportiva” anche l’attenzione verso i meno fortunati: con entrambi i club ha promosso iniziative che hanno permesso di raccogliere fondi da devolvere in favore di iniziative solidali ed associazioni di volontariato. Il rosario in ricordo di Flavio sarà recitato mercoledì 14 aprile alle 18 nel Duomo di Caorle dove il giorno seguente, alle 15, sarà celebrata la liturgia funebre. 

Addio al direttore della banda

Intanto si svolgerà mercoledì 14 alle 14.30 presso la chiesa di San Nicolò di Mira il funerale di Irmo Galliolo, 90 anni, storico fondatore e direttore della banda cittadina. Ha voluto ricordarlo anche il sindaco Marco Dori: «Con il maestro Galliolo prima del Covid avevamo già programmato la festa per i 50 anni della fondazione della Banda, poi la pandemia ha cancellato tutto. Ma appena si potrà porteremo a termine questo impegno che avevamo preso insieme, per dirgli grazie, per onorare la sua memoria e il suo entusiasmo. Pensava sempre al futuro, a nuovi progetti. Veramente un esempio per tanti di noi. Ci mancherà».

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci