Venezia. Marito e moglie con le gambe amputate "prigionieri" in casa: «Hanno già rifiutato tre abitazioni senza barriere architettoniche»

Martedì 8 Agosto 2023 di Marta Gasparon
Marito e moglie con le gambe amputate "prigionieri" in casa: «Hanno già rifiutato tre abitazioni alla Giudecca senza barriere»

VENEZIA - Una mano concreta alla coppia è sempre stata data, seguendola attraverso il Servizio anziani con il quale è stato attivato anche un sostegno domiciliare ed economico. A farlo sapere è il Comune di Venezia, riferendosi ai due coniugi veneziani - lui di 76 anni, lei classe 54 - che hanno subito l'amputazione di entrambe le gambe a distanza di qualche anno l'uno dall'altra e attualmente residenti alla Giudecca, in un'abitazione comunale nella quale entrambi non riescono più a muoversi agevolmente a causa della carrozzina che sono costretti ad utilizzare. Troppo stretti gli spazi e i varchi fra una stanza e l'altra, inoltre l'appartamento è al primo piano di un condominio privo di ascensore: una settantina di metri quadri distribuiti su due piani, collegati da una scala che per Cristina Vianello e Aldo Bernardi, invalidi civili al 100%, è inaccessibile.

Da qui la richiesta di trovare un'altra sistemazione, che permetta loro anche di tornare ad uscire di casa, cosa che non riescono più a fare da tempo.

TRE CASE RIFIUTATE

Dal canto suo il Comune tiene a sottolineare come i coniugi, che vivono assieme al figlio più giovane, siano costantemente seguiti e sostenuti; e che già tre sono state le proposte di assegnazione fatte a Cristina ed Aldo in questi anni.

Se da un lato la donna riferisce di averle rifiutate perché non idonee al tipo di disabilità che accomuna lei e il marito, dall'altro il Comune fa sapere come in termini di bisogni e necessità ci fosse invece la giusta compatibilità con le esigenze di entrambi. Sia a livello di metratura, che di barriere architettoniche assenti e zona richiesta. Due alloggi comunali ed uno dell'Ater, a disposizione proprio nell'isola della Giudecca. Lo stesso situato in campo Marte, al secondo piano di un palazzo dotato di rampa d'accesso e ascensore, adeguato negli spazi nell'ottica di uno spostamento con la carrozzina. Nella visita, organizzata a dicembre 2022, era stato coinvolto il figlio della coppia. Visita a cui è seguita la comunicazione ufficiale dell'idoneità dell'alloggio da parte della famiglia stessa, con conseguente consegna delle chiavi e invio del contratto, fino al passo indietro improvviso effettuato dai coniugi, che hanno riferito come l'appartamento fosse troppo piccolo per i propri mobili ed esigenze. Una scelta che evidenzia ancora il Comune non è stata sostenuta dai figli. La ricerca comunque continua, anche se va tenuto conto che appartamenti accessibili nella zona richiesta, al pianoterra e con una determinata metratura, sono particolarmente difficili da reperire. Le case prive di barriere, in città, sono infatti ben poche, e l'impegno del Comune è quello di renderle tali.

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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