Marghera. Segrega in casa la moglie e le impedisce anche di andare a lavorare, i residenti lanciano l'allarme: sottomessa e maltrattata

Domenica 20 Agosto 2023 di Redazione
Marghera. Segrega in casa la moglie e le impedisce anche di andare a lavorare, i residenti lanciano l'allarme: sottomessa e maltrattata

MESTRE - A scoprire la condizione di sottomissione psicologica e di maltrattamenti fisici è stato l’intervento delle Volanti. A chiamare il 113 alcuni residenti. Siamo a Marghera, coppia di stranieri con lui che arriva quasi a segregare in casa la moglie per impedirle anche di recarsi al lavoro. L’uomo è stato “ammonito” dal questore e ora rischia grosso se reitera le condotte segnalate nell’ambito della violenze domestiche. L’altra misura analoga è stata invece emessa per atti persecutori all’interno di una controversia fra vicini che si trascina da tempo. Episodi che si sono verificati nella settimana di Ferragosto. Un fronte sempre caldo. 365 giorni all’anno. Il contrasto alla violenza di genere è fra le priorità della polizia e vede impegnata in particolare la divisione Anticrimine. 
Mai come su questo sfondo la prevenzione è decisiva per scongiurare esiti drammatici troppo spesso alla ribalta della cronaca.

La questura di Venezia è convinta che fra gli strumenti a disposizione, quello dell’ammonimento appunto, seppur poco conosciuto, può rivelarsi fra i più efficaci. Si inserisce nella fase iniziale della conflittualità sul piano della prevenzione amministrativa e soprattutto è un dispositivo molto veloce per dare un altolà decisivo al prepotente di turno, limitandone l’azione: qualsiasi cosa avvenga dopo avrà conseguenze dal punto di vista penale.

SCUDO

In questo periodo sono decine le chiamate al 113 per “liti familiari” che per fortuna, nella stragrande maggioranza dei casi, si risolvono con la riappacificazione fra le parti. Non prima però di aver inserito il fatto nel cosiddetto applicativo interforze Scudo. Si tratta di un programma che consente di creare uno “storico” degli avvenimenti riferiti ai singoli nuclei familiari evidenziando tutti gli interventi compresi quelli che non hanno portato a denuncia. Questo rende possibile un monitoraggio costante degli episodi ricompresi dal “codice rosso” in quali non sempre risultano caratterizzati da particolari gravità o aggressività e che, attraverso una condotta abituale, potrebbero assumere rilievo penale e diventare atti persecutori o maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi.

Ultimo aggiornamento: 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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