Venezia. Covid, è di nuovo allarme contagi tra i fragili: chiusi due reparti di una clinica privata

Domenica 15 Ottobre 2023 di Giulia Zennaro
Torna l'allarme Covid in corsia: a Villa Salus due reparti blindati

VENEZIA - Torna l’allarme Covid in corsia: chiudono due reparti di Villa Salus, con la sospensione delle visite della struttura sanitaria privata di Mestre, ex Covid-hospital durante la pandemia. Il cartello comparso nella mattinata di ieri all’ingresso dell’ospedale, che annunciava la temporanea sospensione delle visite ai degenti ricoverati nei reparti di Medicina e Lungodegenza, ha fatto impensierire coloro che hanno i propri cari, magari anziani e debilitati, in cura nella struttura: la chiusura dei reparti, assicurano i responsabili, è solo temporanea ed è dovuta ad alcuni casi di Covid riscontrati nei pazienti ricoverati.

Una procedura normale, quella della sospensione delle visite, come prevede il protocollo in questi casi, proprio per impedire la diffusione del virus all’esterno e soprattutto all’interno della struttura, dove potrebbe andare a colpire persone immunodepresse o con situazioni cliniche complesse. Un protocollo che, ormai, non fa quasi più notizia ora che il Covid nella sua forma più pericolosa sembra essere, per fortuna, solo un lontano ricordo: come fanno sapere dalla direzione di Villa Salus, non ci sono state variazioni significative di casi di Covid rispetto agli ultimi mesi e quella messa in atto nella giornata di ieri è una procedura standard che, assicurano, durerà solamente per il tempo strettamente necessario a scongiurare il pericolo di contagi fuori e dentro la struttura.

La chiusura

«Un protocollo che, ci rendiamo conto, può far innervosire coloro che vorrebbero andare a trovare i propri congiunti ricoverati e che si vedono negare l’ingresso, ma d’altronde non possiamo certo contattare personalmente tutti i parenti delle persone ricoverate», fanno sapere dalla struttura. «Il protocollo statale, a cui anche come struttura privata dobbiamo attenerci, prevede l’isolamento delle stanze dei pazienti, anche a tutela di chi si trova in situazioni di salute particolarmente compromesse, i cosiddetti “fragili”. Possiamo garantire che la situazione è perfettamente nella norma e il protocollo da adottare in caso di contagi è comune a molti altri ospedali, sia pubblici che privati», aggiungono.

Covid hospital

Villa Salus e San Camillo al Lido sono realtà importanti nella sanità privata veneta ed entrambe hanno attraversato momenti difficili: Villa Salus è stato uno degli 11 Covid hospital del Veneto e il San Camillo è stato salvato dalla chiusura, trovandosi a rischio di fermarsi per sempre dal 2019. Il reparto Covid di Villa Salus è stato chiuso a giugno 2021: «Il nostro ospedale è stato Covid hospital da marzo 2020 – aveva ricordato il primario Mauro Schiesaro in occasione della chiusura – per un lungo periodo tutti i reparti sono diventati reparti Covid. Abbiamo raggiunto le circa 100 presenze Covid contemporanee». A fine della prima ondata, a giugno 2020, c’era stata la chiusura del reparto Covid di Villa Salus, riaperto però in occasione della seconda ondata, che da ottobre 2020 a giugno 2021 aveva fatto registrare circa 400 ricoveri nella struttura mestrina. Durante la recente presentazione del bilancio sociale, a inizio settembre, Mario Bassano, amministratore delegato dell’Ospedale Villa Salus di Mestre e dell’Ospedale IRCCS San Camillo del Lido di Venezia, aveva sottolineato la centralità che continuano ad avere queste strutture nell’ambito della sanità veneta: «Gli ospedali religiosi oggi non fanno molto clamore, sono pochi, ma sono ancora una testimonianza forte di una tradizione antica di attenzione all’uomo che soffre - ha detto - I nostri operatori, tutto il personale ha questa sensibilità e di questo siamo particolarmente orgogliosi».

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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