​Regole violate: 2 locali chiusi e 150mila euro di sanzioni

Giovedì 31 Marzo 2022 di Nicola Munaro
Regole violate: 2 locali chiusi e 150mila euro di sanzioni
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VENEZIA - Tre locali chiusi e oltre 150 mila euro di multe. Motivo? L'aver violato le prescrizioni igienico-sanitarie, la tracciabilità della merce conservata per essere cucinata e aver fatto lavorare personale in nero.

Con un esito - una volta esteso il campo - che lascia una macchia quasi indelebile sui luoghi della movida veneziana, tra Rialto e San Marcio, cioè nel salotto buono della città: quasi tutti i bar e ristoranti controllati lo scorso fine settimana dai carabinieri del Nas di Treviso e del nucleo Natanti di Venezia avevano qualcosa di fuorilegge.

SERRANDE ABBASSATE

I casi più gravi hanno portato alla chiusura di due ristoranti ai quali è stata anche sospesa la licenza, nella zona tra campo San Provolo e calle dei Fabbri. I due locali potranno riaprire soltanto dopo aver dimostrato di essere tornati in regola. Durante la loro ispezioni i militari del nucleo Antisofisticazione hanno trovato cibi conservati senza etichette che ne indicassero la provenienza (la tracciabilità) o le date di scadenza dei prodotti. E multe sono state fatte anche per l'impiego di personale in nero.


MARCHIO DI QUALITÀ

L'esito dei controlli, e soprattutto il risvolto di carenze in quasi tutti i locali dell'area Realtina e Marciana, è un particolare che Venezia non può far passare inosservato. «L'aspetto è duplice - commenta l'assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga - Il primo è legato alle sanzioni sul cibo e la sua conservazione, che sono giuste. Venezia deve avere un'alta qualità alta in tutto ciò che offre e anche il rispetto delle norme deve essere di livello. Chi viene in città deve sapere cosa mangia, da dove viene il cibo e come viene trattato». Fondamenta, queste, sulle quali l'assessorato sta basando la creazione del marchio di qualità di Venezia: «vanno date risposte sulla qualità che il nome della città storica merita. Negli ultimi anni sono stati aperti tanto locali mordi e fuggi che fanno male alla stessa città e non possiamo più tollerarlo, va fatta una distinzione tra chi lavora con qualità e chi no». Dall'altro lato, il tema del lavoro nero: «Sono soluzioni che non vanno bene - conclude Costalonga - Spesso le attività ci ricorrono per stare in piedi, accettando anche le richieste di alcune persone che preferiscono lavorare così, ma è un escamotage pericoloso per tutti. Noi siamo qui a tendere la mano a chi vuole lavorare bene, capiamo le difficoltà ma spazio zero a chi non rispetta le regole».


MOVIDA

Non solo locali. La trentina di carabinieri (alcuni in borghese) che lo scorso fine settimana hanno pattugliato le zone della movida in centro storico, hanno tenuto d'occhio le zone considerate nevralgiche per il mercato dello spaccio di stupefacenti, controllando e multando pusher e limitando, così, lo smercio di droga nel cuore della città storica. Centinaia i giovani controllati nella serata di sabato.

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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