Venezia Lido. In ospedale per dolori cervicali, gli viene somministrata una flebo e rimandato a casa: 56enne colpito da infarto

Martedì 9 Gennaio 2024 di Lorenzo Mayer
In ospedale per dolori cervicali, gli viene somministrata una flebo e rimandato a casa: 56enne colpito da infarto

LIDO - Colpito da un infarto poco dopo essere stato visitato, e dimesso, dal medico del Punto di primo intervento dell'ex ospedale al Mare al Lido.

Starà ora all'azione legale promossa dai familiari stabilire se l'infarto fosse già in atto, quando l'uomo ha fatto il primo accesso al presidio sanitario dell'isola, oppure se questo sia stato un evento improvviso senza alcun avvertimento e quindi impossibile da prevedere anche per il personale sanitario. La cosa certa è che il paziente ha denunciato l'episodio, di cui è stato suo malgrado protagonista, e ha messo in mano la delicata vicenda a un avvocato.

IL CASO

Al centro del "caso" c'è il soccorso a L.G., 56 anni, del Lido, avvenuto lo scorso 14 dicembre, al mattino, al Punto di primo intervento dell'ex ospedale al Mare al Lido. L'uomo, che soffre per dei dolori cervicali, si è recato al presidio sanitario dell'isola con alcuni sintomi che potevano destare sospetto, tra i quali sudorazione, formicolio agli arti. Visitato, gli è stata somministrata una flebo ed è stato rimandato a casa. Il quadro sembrava essere tranquillizzante. L'uomo è salito in auto per rientrare a casa: nemmeno il tempo di uscire dal parcheggio e fare qualche decina di metri, che la moglie che era alla guida si è accorta che qualcosa non andava. Con prontezza di riflessi la donna ha girato il volante ed è tornata indietro. Nel nuovo accesso al Punto di primo intervento, gli stessi medici che lo avevano ricevuto la prima volta, si sono accorti che la situazione clinica era ben più complessa rispetto alla prima visita: hanno riscontrato un infarto e quindi, in idroambulanza, lo hanno accompagnato all'ospedale Civile di Venezia, prima al Pronto soccorso e poi nel reparto di. La prontezza di spirito della moglie, probabilmente, è stata fondamentale: gli ha salvato la vita o comunque evitato conseguenze che potevano essere ben peggiori. L.G. ora sta bene, è tornato a casa, ancora affaticato, ma comunque fuori pericolo: dovrà sottoporsi a un ciclo di riabilitazioni per un completo recupero. Un'odissea a lieto fine. La famiglia, però, intende vederci chiaro, soprattutto sulla prima visita al punto di primo intervento, nella convinzione che qualcosa dovesse essere affrontato diversamente. In pratica, quanto successo dalle 8.59 del 14 dicembre, orario del primo accesso, alle 9.26, momento della dimissioni. Il timore è per la "tenuta" del sistema di pronto intervento, ancor più importante trattandosi di un'isola.

L'AZIENDA SANITARIA

Diametralmente opposta è invece la versione dell'Ulss 3 Serenissima: «Il paziente si è presentato al Lido dicendo di avere mal di schiena e chiedendo un antidolorifico - riferisce l'Ulss 3 Serenissima - e non segnalando altri sintomi. È stato rimandato a casa, dopo aver ricevuto, con apposito trattamento, quello che aveva chiesto. Successivamente si è ripresentato ed è stato subito curato per quello che effettivamente era in atto». La famiglia, tra i documenti prodotti e consegnati al legale, ha incluso anche il referto con quanto riportato all'atto della prima dimissione. Si profila una battaglia legale.

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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