LIDO DI VENEZIA - È accusato di aver tormentato l'ex amante per mesi, minacciandola, aggredendola, trattenendola contro la sua volontà in un'occasione ed estorcendole una piccola somma di denaro.
Era stata la donna a denunciare il bagnino, di origini polacche, con cui in precedenza, aveva avuto una relazione sentimentale. L'uomo, evidentemente, non si voleva rassegnare alla decisione dell'amante di troncare ogni rapporto e per convincerla a desistere dalla sua decisione avrebbe continuato a telefonarle e ad inviarle messaggi a mitraglia, minacciandola di rendere pubblica la loro relazione, ma anche di distruggere la sua automobile. Dopo la denuncia, il giudice aveva imposto al bagnino il divieto di avvicinamento e di ogni tipo di contatto, anche telefonico con la donna. Prescrizioni che, però, non sarebbero state rispettate, tanto da portare, lo scorso agosto, all'aggravamento della misura cautelare: divieto di dimora nel Comune di Venezia.
L'imputato, assistito dall'avvocato Andrea Cerutti, si difende respingendo gli addebiti e che l'azione legale contro di lui trova spiegazione nei litigi tra moglie e marito. Il 17 febbraio la sentenza.