JESOLO - Casa dolce casa, meglio però se al mare. È corsa alle seconde case sul litorale.
A guadagnarci, sicuramente, i professionisti in smart working. Per assurdo meglio ancora se con i figli obbligati alla didattica a distanza, situazione che consente di raggiungere la casa al mare con tutta la famiglia. E magari per più giorni, sfruttando le varie possibilità offerte da Dpcm e relative giustificazioni. Ed è per questo che ormai da giorni si soni viste vie solitamente tranquille in questo periodo dell’anno, più vivaci del solito, con auto parcheggiate e finestre aperte. Costanti le verifiche, tanto che ogni giorno sono oltre 100 gli automobilisti controllati, ad oggi senza riscontrare problemi. A conti fatti un’opportunità in più per Jesolo, città che vanta circa 30mila seconde case ma che da almeno vent’anni sogna in grande e punta a vivere tutto l’anno.
«Si tratta – spiega Alessandro Simonetto, delegato Fimaa Confcommercio – di situazioni specifiche, perché sono persone che ad oggi lavorano appunto da casa mentre chi decide di muoversi con la famiglia lo fa perché i figli seguono le lezioni online. Noi riceviamo diverse richieste di informazioni, del resto la normativa non è molo chiara, pensiamo per esempio agli spostamenti vietati tra regioni di colore diverso: se un proprietario abita fuori dal Veneto cosa fa? Per i prossimi giorni ci aspettiamo un chiarimento». Ma la soluzione della casa al mare sembra essere una buona opportunità per le prossime vacanze, anche per evitare una partenza disastrosa come quello dello scorso anno. «Molti clienti, purtroppo, ritengono ormai impossibile la vacanza in montagna – aggiunge Simonetto – per questo in vista dell’estate, rispetto allo stesso periodo del 2020, ad oggi stiamo registrando numerose prenotazioni, addirittura già per maggio, aspetto che rappresenta una novità importante e che fa ben sperare per i prossimi mesi, numerosi ospiti già la scorsa estate hanno apprezzato l’organizzazione allestita dalla città e stanno confermando le prenotazioni». Ancora in sospeso, invece, il settore della compravendita immobiliare: «Le richieste di informazioni non mancano – conclude Simonetto – per il momento però ci fermiamo a queste. Visto il momento di incertezza chi ha la possibilità di fare degli acquisti ci pensa a lungo e il più delle volte preferisce attendere che passi questa fase di forte preoccupazione a livello generale».