Masterplan per i prossimi 30 anni, insorgono le opposizioni: «Già firmati accordi pubblico-privati»

Venerdì 29 Ottobre 2021 di Giuseppe Babbo
Il litorale jesolano

JESOLO - «Il nuovo masterplan doveva essere redatto prima dell'approvazione degli accordi pubblico-privati». E' scontro sulla volontà dell'amministrazione comunale di realizzare un nuovo masterplan della città, un nuovo strumento urbanistico per ridisegnare la Jesolo dei prossimi 20 e 30 anni, superando così quanto indicato dal piano ideato nel 1997 da Kenzo Tange che aveva lanciato l'idea di una ricomposizione spaziale verso l'alto. Ed effettivamente torri non sono mancate, e altre sono in procinto di essere realizzate assieme ad altri nuovi appartamenti e residence. In municipio, inoltre, dopo l'approvazione del Pat e la pubblicazione del Piano degli Interventi, sono state presentate oltre 300 osservazioni, davvero tante e soprattutto ognuna con progetti diversi. Ed è per questo che il sindaco Valerio Zoggia ha annunciato l'apertura di un bando per la realizzazione di un nuovo masterplan per raccogliere idee e fare ordine sul prossimo sviluppo.

LE CRITICHE
Durissima la reazione delle opposizioni che contestano la recente variante numero 4 approvata in consiglio comunale, per la quale ora si sono aperti i termini per la presentazione delle osservazioni, ma che comprende ben 8 accordi pubblico privati che porteranno alla realizzazione di nuovi residence, tre torri nell'area faro ma anche una nuova darsena e un nuovo villaggio turistico. Senza dimenticare l'intervento a lato di viale Padania, dove sorgeranno circa 150 appartamenti tra residence e villette, con un beneficio pubblico di circa 2 milioni di euro che permetterà di realizzare una nuova pista ciclabile a Jesolo Paese lungo via Riviera Sile. «Con gli ultimi accordi - attacca Christofer De Zotti, capogruppo di Jesolo Bene Comune - c'è una previsione di sviluppo per 270 mila nuovi metri cubi in città, con circa 1400 appartamenti che verranno realizzati in tutto il lido, ma soprattutto nella zona Ovest. Il masterplan doveva essere fatto prima e non dopo aver approvato questi accordi, non ha senso aver approvato una super variante, e solo dopo avviare una fase di consultazione su come pianificare lo sviluppo urbanistico.

Trecento osservazioni possono essere tante, ma un masterplan ora ci sembra un grande controsenso».

Sulla stessa scia Alberto Carli, capogruppo della Lega: «Voler fare ora un masterplan dopo aver approvato una serie di accordi pubblico-privati che comporteranno nuovi interventi in città, significa non avere le idee chiare. Forse alla base di questa scelta c'è la consapevolezza che negli ultimi dieci anni potevano essere assunte altre scelte. Questa amministrazione è arrivata alla fine del suo mandato, a questo punto sarebbe opportuno che la pianificazione urbanistica, con tutte le scelte del caso, spettasse ai prossimi amministratori».
 

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