JESOLO - Mistero sul cadavere rinvenuto in mare dalla Guardia Costiera. In avanzato stato di decomposizione, non aveva alcun documento e, da quanto è stato possibile apprendere, le sue condizioni lo rendevano difficilmente identificabile.
Il ritrovamento due giorni fa, a seguito della segnalazione di un diportista, imbattutosi in quello che inizialmente sembrava uno strano oggetto che galleggiava. Dopo la macabra scoperta, ha lanciato l'allerta, raccolto dalla Guardia Costiera jesolana, che è giunta sul posto. Si trovava a circa cinque miglia al largo della costa, tra Jesolo e Cavallino. Recuperato, è stato poi ricomposto nella cella mortuaria dell'ospedale Città del Piave di San Donà, a disposizione dell'autorità giudiziaria che, con ogni probabilità, ordinerà l'esecuzione dell'esame autoptico.
LE CONDIZIONI DEL CORPO
Il corpo si presentava in avanzato stato di decomposizione; indossava solamente dei pantaloncini blu e non aveva alcun documento di riconoscimento o comunque qualcosa che potesse aiutare a ricondurre alla nazionalità, la provenienza di massima e, tanto meno, alla sua identità. Coinvolta fin da subito anche la polizia scientifica del commissariato di Jesolo per tutti i rilievi del caso. A quel punto sono state allertare tutte le prefetture e la Guardia Costiera Croata, con la richiesta di informazione su eventuali denunce di persone scomparse. Non viene esclusa l'origine straniera della persona. Anche perché negli ultimi tempi non ci sono state denunce di persone scomparse sulla riviera veneta.
Risale alla settimana scorsa il ritrovamento di un altro cadavere al largo di Caorle
Anche quel corpo, in stato di decomposizione, sarebbe rimasto in mare per diverse settimane forse addirittura mesi. Per questo la Guardia costiera di Caorle ha allargato le indagini sulle denunce di scomparse e sui naufragi in Adriatico. Le verifiche hanno portato in Croazia dove lo scorso 2 maggio due pescatori sono scomparsi. Si tratta di Drazen Pintaric e Anton Kutic che erano partiti da Umago per dirigersi verso Parenzo.
Fabrizio Cibin