Assalto ai parchi, folla e abbracci nelle aree verdi riaperte dopo due mesi

Martedì 5 Maggio 2020 di Luca Bagnoli
Assalto ai parchi, folla e abbracci nelle aree verdi riaperte dopo due mesi
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MESTRE - Tutti fuori. Quello che doveva essere il primo giorno di convivenza col virus, con la ripresa di molte attività e un affollamento che non si vedeva da settimane tanto a Venezia quanto a Mestre, è sembrato piuttosto il primo giorno di dimenticanza del virus, qualcosa di molto simile al tentativo di gettarsi l’emergenza alle spalle, ritornando alla normalità.
A Mestre le strade erano affollate di automobili, quasi come un tempo. Moltissime le persone a piedi e in bicicletta. Insomma, una fase due che assomiglia alla fase tre. A questo si aggiungono i dispositivi di protezione, non sempre indossati in modo puntuale, anche se qui le differenze fra il decreto governativo e l’ordinanza regionale possono generare confusione. Bene, facciamo chiarezza: in Veneto la mascherina quando si esce dalla proprietà privata è sempre obbligatoria, firmato Luca Zaia. Specchio della situazione in città sono state le aree verdi, riaperte dal Dpcm del 26 aprile, prese d’assalto. Al parco Albanese, per esempio, tantissima gente, di tutte le età, dai bambini agli adulti fino ai soggetti più esposti al contagio, quegli anziani che di certo non hanno disdegnato la possibilità di passeggiare all’aria aperta dopo quasi due mesi. Molte le persone a piedi o in bicicletta: «Tutti molto diligenti, distanziati con mascherina», assicura Ornella Gregolin del team Nordic Walking Venezia Serenissima.
Sono tornati anche i tossicodipendenti, sembra in numero maggiore, ma quasi tutti mascherati. Per il resto alcuni non portavano la mascherina, altri la usavano scorrettamente. Pochi i guanti, un dato in controtendenza rispetto alle ultime settimane. E non sempre l’obbligo di distanziamento è stato rispettato: una volante dei Rangers d’Italia ha dovuto strombazzare con il clacson verso un nutrito gruppetto in cima ad una delle piramidi di cemento, invitandolo a rispettare le misure. Non solo. Molte persone si toccavano proprio, accarezzandosi come quando si poteva, e alcune di loro non sembravano davvero appartenere allo stesso nucleo familiare. La giustificazione? «Ma che paura avete? Guardate che sono sano, e mi sono anche igienizzato le mani».
Centinaia i volontari che sono stati incaricati di sorvegliare i parchi. Muniti del badge “Vigilanza parchi” donato dal Comune, chi anche della maglietta, ieri hanno controllato che si rispettassero le prescrizioni. Si poteva anche fare jogging in forma individuale, rispettando la distanza interpersonale, e molti ne hanno approfittato, ma le aree bambini dovevano rimanere chiuse al pubblico, recintate con nastro. Ieri mattina una decina di volontari, uomini e donne, dell’associazione “Artecultura Veneta”, si sono ritrovati per sorvegliare i parchi di via Manin, via Antonio Da Mestre, via Einaudi, via Torre Belfredo e villa Querini. Si sono suddivisi in due fasce orarie, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. «È durante il sopralluogo proprio di villa Querini - racconta Roberto Rigamonti, presidente dell’associazione - che abbiamo scoperto qualcuno che infrangeva le regole. Abbiamo notato due mamme che facevano giocare i bambini nell’area giochi, sprovvisti di guanti e mascherine, dopo aver oltrepassato il nastro bianco e rosso». A quel punto, come indicato dal Comune, hanno contattato la Polizia locale.
Ieri mattina si sono viste persone che facevano jogging, anziani che leggevano il giornale, mamme con bambini che giocavano nel prato anche al parco Piraghetto, dove l’associazione “Viva Piraghetto” si alterna con “Nordic Walking Italy” nella sorveglianza. «Siamo una dozzina, organizzati in turni, uno alla volta - spiega Stefano Giacomazzi, presidente dell’associazione - dalle 8 alle 19.30. Oggi abbiamo visto che tutti hanno rispettato le norme, l’uso dei dispositivi e le distanze». Il sindaco Brugnaro aveva dato disposizione di sfalciare i prati, potare alberi e siepi. «È un incredibile gesto di amore verso la città – afferma l’assessore Massimiliano De Martin - Ringrazio le associazioni e gruppi di volontari, molti dei quali si erano già resi disponibili per la consegna dei buoni spesa, dei pacchi alimentari e delle mascherine».
Ultimo aggiornamento: 18:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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