Ustionata dopo l'esplosione in casa:
indagati otto dirigenti e tecnici

Mercoledì 19 Febbraio 2014 di Raffaella Ianuale
La voragine provocata dall'esplosione in via Grassi a Mestre
MESTRE - Fernanda Perdon ha ustioni sul 47 per cento del corpo. Cicatrici che si concentrano soprattutto sul tronco e sul viso. Deformazioni permanenti che le impediscono di condurre una vita normale. A ridurla così un’esplosione che avvenne nella cucina di casa sua, al civico 2 di via Grassi alla Bissuola, il 16 ottobre del 2011.



Una deflagrazione causata da una fuga di gas avvenuta nelle tubazioni che passano lungo via Grassi. Il gas attraverso le condotte fognarie è risalito fino all’abitazione e si è propagato nella cucina, fuoriuscendo dal sifone del lavandino. Non appena la donna ha acceso il fornello c’è stato lo scoppio. Per lei, 61enne al momento dell’incidente, è iniziata un’odissea di sofferenza. All’epoca fu intubata sul posto, per evitare che soffocasse, trasportata all’ospedale di Mestre e da qui, in elicottero, trasferita al reparto grandi ustionati di Padova.



Ora per questa vicenda ci sono otto indagati. Otto persone, tra responsabili e tecnici di Veneziana Gas e Italgas, finiti nel registro degli indagati per lesioni personali colpose. Secondo la Procura veneziana, nei ripetuti controlli alle tubazioni del gas di via Grassi, non avrebbero provveduto a metterle in sicurezza. Sarebbe risultata "la negligenza, l’imprudenza e l’imperizia" per non aver adottato adeguate misure di prevenzione e di protezione nel rispetto della distanza tra le tubature del gas e i condotti fognari. Non avrebbero inoltre creato appositi "sfiati" alla rete del gas e non sarebbe stata predisposta una chiusura sicura del pozzetto della fognatura posto nelle vicinanza del tubo di metano.



In generale gli indagati non avrebbero adottato misure adeguate a prevenire ulteriori fuoriuscite di gas rispetto a quelle già verificatesi in una linea che presentava criticità. I tecnici Italgas erano infatti intervenuti a controllare e riparare la conduttura tra via Grassi e via Bissuola il 5 marzo del 2002, il 23 maggio del 2005, l’8 e il 20 giugno del 2005 e anche il 7 febbraio del 2007. Ben prima quindi della terribile esplosione.



Sono quindi stati iscritti nel registro degli indagati Mauro Lonardi, dirigente responsabile dell’area Nordest di Italgas al momento dell’infortunio; Luciano Segato responsabile delle attività tecniche per la Veneziana gas - Italgas negli anni 2005, 2006 e fino alla data dell’esplosione; Ezio Coppi, ingegnere responsabile della Veneziana gas - Italgas per gli anni 2002, 2005 e febbraio 2006; Giampaolo Greggio caposquadra e addetto alle ricerche delle fughe di gas nell’intervento del 5 marzo 2002; Claudio Gasparini esecutore dell’intervento del 23 maggio 2005; Massimo Zanon, tecnico del pronto intervento l’8 giugno 2005; Claudio Zuin, caposquadra dell’intervento del 20 giugno 2005; infine Riccardo Besazza tecnico dell’intervento del 7 febbraio 2006.
Ultimo aggiornamento: 19:27

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