Edoardo Leo: «Non avevo mai recitato sull'acqua, mi sono sentito un po' come i Pink Floyd nel mitico concerto...»

Venerdì 11 Settembre 2020 di Alda Vanzan
Edoardo Leo
Dice che è stata un'esperienza meravigliosa: «Non avevo mai recitato sull'acqua, mi sono sentito un po' come i Pink Floyd nel mitico concerto a Venezia». Edoardo Leo, 48 anni, romano, arriva al Lido senza film, perché il suo Lasciarsi un giorno a Roma, di cui è sia regista che protagonista, uscirà nelle sale all'inizio del prossimo anno, mentre Ritorno al crimine, che doveva essere lanciato lo scorso 12 marzo, è rinviato a fine novembre. Leo, vincitore del Nastro d'Argento quattro anni fa per Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, è uno dei pochi ad aver ripreso a lavorare nella capitale, tanto che questo suo nuovo film, «una commedia melodica in cui si ride e ci si commuove, ma penso anche ci si possa identificare», è stato ultimato a luglio. E così la Campari l'ha voluto al Lido per parlare al pubblico nientemeno che da una barca all'Arsenale.

Edoardo Leo, lei è stato uno dei primi a ripartire sul set. Perché questa decisione?
«L'ha voluto la mia troupe. Io ero scettico, anche perché ci eravamo bloccati a cinque giorni dall'inizio delle riprese e devo dire che è stata una botta. Ma sulla ripartenza ero timoroso, stavo valutando di aspettare ottobre».

Com'è che ha cambiato idea?
«Ho fatto una riunione con la troupe, con i macchinisti, gli elettricisti, ho avanzato le mie perplessità. Tutti mi hanno: Edoardo, partiamo, abbiamo voglia, ma soprattutto abbiamo bisogno di lavorare».

Com'è il set ai tempi del coronavirus?
«Non è semplice, ci sono regole stringenti da rispettare, avevamo un responsabile anti-Covid, il personale doveva avere la mascherina, senza contare che a luglio faceva tanto caldo e non potevamo neanche accendere l'aria condizionata. Ma ce l'abbiamo fatta. E poi era giusto dare un segnale, un po' come ha fatto Venezia con la Mostra del cinema».

Venezia77 è dominata dalle donne: la presidente di giuria Cate Blanchett, la madrina Anna Foglietta, i due Leoni d'oro alla carriera Tilda Swinton e Ann Hui. E le registe in concorso che sono aumentate, 8 su 18.
«Per fortuna! Dobbiamo recuperare il tempo perso, perché per troppi anni c'è stata una sproporzione tra le presenze femminili e quelle maschili nel nostro settore».

Al Festival della Bellezza che si svolgerà a Verona gli ospiti sono tutti uomini, tranne l'attrice Jasmine Trinca.
«Non conosco il Festival della Bellezza, ma ripeto: non può più esserci una sproporzione tra uomini e donne».

Cosa pensa della decisione del festival del cinema di Berlino di abolire i premi di genere? È come se a Venezia venissero abolite le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni femminile e maschile.
«Non sono né favorevole né contrario, mi interessa invece che se ne stia parlando, vuol dire che il cinema è vivo, che sposta le opinioni».

E dell'Academy che ha cambiato le regole per gli Oscar per cui i film da premiare devono essere inclusivi?
«Non commento titoli di giornali, io prima voglio leggere i requisiti fissati dall'Academy. Li ho cercati, non li ho trovati da nessuna parte. Sul principio di favorire l'equa rappresentanza di origine, genere, orientamento sessuale e persone con disabilità sono d'accordo, sia chiaro, ma voglio essere informato compiutamente».
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