Dubbi sul tentato suicidio della poliziotta, il giudice riapre il caso

Giovedì 1 Novembre 2018 di Gianpaolo Bonzio
Dubbi sul tentato suicidio della poliziotta, il giudice riapre il caso
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VENEZIA - Nuove indagini sul caso di Maria Teresa Trovato Mazza, conosciuta come Sissy. Lo ha stabilito il gip Barbara Lancieri a due anni esatti dall’episodio nel quale l’agente di polizia penitenziaria, in servizio al carcere femminile della Giudecca, fu ritrovata gravemente ferita alla testa da un colpo di pistola, all’interno dell’ascensore del reparto di pediatria del Padiglione Jona dell’ospedale Civile. A chiedere con insistenza al Tribunale che la vicenda non venisse archiviata è stato l’avvocato Fabio Anselmo, il legale ferrarese (che in passato ha seguito il caso Aldovrandi), che sta assistendo la famiglia della donna che ora, pur in gravi condizioni di salute, è tornata a vivere in Calabria.
 Ieri il legale ha spiegato che il giudice ha accolto buona parte delle richieste formulate dai parenti di Sissy. «Siamo molto soddisfatti - aggiunge Anselmo - e speriamo che si faccia in tempo ad acquisire tutti i dati. Si tratta di un passaggio estremamente importante per fare chiarezza e cercare la verità». L’avvocato ha anche ottenuto un incontro sul caso, il 6 novembre, con il ministro di Giustizia Alfonso Bonafede.
La famiglia, in pratica, non crede nel tentativo di suicidio ed ora il gip ha rinviato gli atti alla Procura affinchè venga fatta luce su vari aspetti. Per questo è stata accolta la richiesta di acquisizione delle celle telefoniche di Sissy e dalla collega Silvia Baratta, sua ex convivente anche per verificare il suo racconto. Sarà chiarito anche il traffico di telefonate di quella giornata da parte dei colleghi. Se venisse confermato che il cellulare è rimasto nell’armadietto sarà necessario stabilire se c’erano altre schede telefoniche intestate alla Mazza. Accolta anche la richiesta di controlli sull’arma per trovare altre tracce di Dna, visto che si ipotizzava l’eventualità che l’arma fosse stata pulita prima di essere stata posizionata, da un eventuale aggressore, nella mano destra della donna. Il giudice vuole che venga controllato il computer utilizzato dalla donna, per vedere se ci sono state cancellazioni. Ci sarà anche un approfondimento con i consulenti medico legali per vedere se la lesione è compatibile con il ritrovamento dell’arma impugnata e in tal senso servirà far luce anche sulle tracce di sangue. Come ultima disposizione, il gip segnala la necessità di chiedere al dipendente che transitava in zona con il carrello se ha sentito rumori e, in caso affermativo, se è in grado di descriverli.
L’episodio risale al 1 novembre del 2016: quel giorno Sissy si era recata in ospedale per vigilare su una detenuta in maternità. Secondo i familiari la ragazza era serena e non era accaduto nulla che possa averla spinta ad un gesto del genere. Tra gli aspetti restati senza spiegazione vi è il motivo per il quale una ragazza atletica come lei avrebbe dovuto prendere l’ascensore per fare pochi gradini. Ma non solo: Maria Teresa è destrorsa, porta la fondina dell’arma sulla destra, ma il foro di ingresso dello sparo è a sinistra. Come possibile? Del caso si è occupato in molte puntate la trasmissione “Chi l’ha visto”, facendo emergere l’esistenza di alcuni problemi al lavoro, dove la poliziotta era stata oggetto di un procedimento disciplinare per avere alzato la voce con un superiore. Nel corso dell’inchiesta sono state visionate le telecamere interne all’ospedale per capire se qualche altra persona sia entrata o uscita dall’ascensore dove fu rinvenuto il corpo di Sissy, ma non è emerso nulla di sospetto.
C’è da ricordare che la Procura lagunare aveva chiesto l’archiviazione in quanto, dagli accertamenti compiuti a suo tempo, era stato escluso che potesse essere stata un’altra persona a fare fuoco con la pistola della poliziotta. Per questo il pubblico ministero Elisabetta Spigarelli aveva concluso le indagini ipotizzando il tentativo di suicidio. Ora l’inchiesta, che era giunta al traguardo, riparte e gli accertamenti dovranno essere effettuati entro centoventi giorni.
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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