VENEZIA - La cartina di tornasole dell’andamento della pandemia sono i movimenti di campo all’interno degli ospedali. A marzo, con la campagna vaccinale che avanzava a singhiozzo e la terza ondata a battere duro, le strutture sanitarie si arroccavano attorno alla cura del virus. Oggi che la somministrazione dei sieri anti-Covid viaggia a numeri spediti con le dosi che ci sono, quegli stessi ospedali vedono il ritorno alla normalità. Anche perché i ricoveri calano grazie soprattutto ai vaccini.
«Questa - spiega il dottor Fabio Presotto, primario di Medicina interna dell’Angelo e tra i coordinatori dell’area Covid nella struttura mestrina - sarà una settimana cruciale per capire il futuro: auspichiamo tutti una riconversione o una normalizzazione anche se credo rimarrà uno zoccolo di pazienti positivi ricoverati» che comunque non andrà a creare disagi nella ripartenza già avviata delle strutture.
L’INCIDENZA DEI VACCINI
I numeri: nell’ultimo fine settimana c’è stato un solo ricovero per Covid all’Angelo dove nello stesso arco di tempo i pazienti legati alla pandemia sono diminuiti di 2/3 e da poco più di due settimane non ci sono nuovi ingressi Covid in Terapia intensiva. «Chi entra in ospedale adesso, oltre al Covid presenta anche altre patologie importanti. Detto questo, sono molteplici i fattori del calo come accaduto anche a maggio 2020 - continua il dottor Presotto - ma l’incidenza dei vaccini gioca un ruolo cruciale». Bastano due dati: i ricoverati sono nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni e sono tutte persone che non si sono sottoposte al vaccino.
LA CAMPAGNA
Ieri intanto l’Ulss 3 ha aperto altri 5mila posti a disposizione dai quarantenni in su. Questo mentre a ieri mattina erano 200 le prenotazioni per i quattro giorni di iniezioni Johnson&Johnson dedicate agli over60 al via oggi al PalaExpo per «arrivare a quanti avevano rinviato l’iniezione per paura del richiamo durante le ferie», puntualizza il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 e regista della campagna vaccinale, Luca Sbrogiò. «Noi continuiamo con i nostri ritmi in base alle forniture che ci vengono dati - aggiunge il direttore della Prevenzione - Aspettiamo le forniture che ci sono state annunciate, al momento Pfizer arriva tra le 21mila e le 25mila dosi a settimana e AstraZeneca lo usiamo solo per i richiami».
IL VENETO ORIENTALE
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IL BILANCIO
Ieri sono stati 28 i nuovi casi, variazione più bassa dal 15 febbraio: 157 i ricoveri di cui 12 in Terapia intensiva e nessun decesso.