Covid-19, il virus arretra nel Veneziano: solo 14 contagi e una vittima

Domenica 10 Maggio 2020 di Nicola Munaro
Coronavirus, una sala di Terapia Intensiva all'ospedale di Dolo
VENEZIA La situazione è grave, ed è pure seria. Ma qualche spiraglio di luce si vede. Non ce ne vorrà Ennio Flaiano se per descrivere come stanno le cose nel Veneziano in piena era coronavirus, abbiamo storpiato un suo famoso aforisma sulla situazione politica italiana (quella era «grave ma non seria», disse, ndr). Ma le parole, in questo caso, calzavano. 
LA GIORNATA
Il bollettino di Azienda Zero che ieri alle 17 racchiudeva le ventiquattrore precedenti restituiva all’area metropolitana di Venezia una situazione da guardare con ottimismo. Un solo decesso, a Jesolo, quello del noto imprenditore alberghiero Livio Pillon (in totale fanno 251), e 14 nuovi casi, che portano la somma a 2.592 contagiati dallo scoppio della pandemia. I casi di ieri vanno però controbilanciati con i 16 nuovi guariti di giornata che da soli sono già di più rispetto ai nuovi contagiati. Se da un lato diminuiscono sia gli attualmente positivi, sia le persone curate a casa; dall’altro sono tornati sopra quota 100 i ricoverati: 104 in tutto, cinque più di ieri. Tra questi ci sarebbe anche un medico della Geriatria di Dolo, anche lui ricoverato mentre tre operatori sanitari sarebbero risultati positivi al tampone, sottolineano i sindacati. 
LA RISPOSTA SANITARIA
Sempre ieri la Regione Veneto ha diffuso i numeri degli operatori sanitari assunti per via dell’emergenza coronavirus. Nell’Ulss 3 sono state assunte 103 figure professionali: 31 medici con contratto libero-professionale, 9 medici tornati in servizio dalla pensione, 2 camici bianchi rimasti in servizio proprio per rispondere al problema Covid e altri 2 medici a cui aggiungere 2 biologi in rapporto libero professionale, 40 infermieri a tempo indeterminato e 17 tra co.co.co. e rapporto libero-professionale. 
Nell’Ulss 4 sono state invece 25 le assunzioni legate all’emergenza: 1 medico in rapporto libero professionale e 7 rientri dalla pensione. A cui aggiungere 12 infermieri a tempo indeterminato, 1 a tempo determinato, 3 con rapporto libero-professionale e 1 tornato dalla pensione. Dottori e infermieri ai quali si aggiungo le equipe Usca che seguono i paziento Covid a casa e nelle case di riposo, evitando così di congestionare gli ospedali lasciando liberi i posti letto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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