CONCORDIA SAGITTARIA - Maltratta la moglie, condannato a due anni e sei mesi. Il Tribunale di Pordenone ha condannato S.M., un cinquantenne di Concordia Sagittaria, per il reato di maltrattamenti.
CODICE ROSSO
La donna, dopo lunghe vessazioni, violenze, angosce e patimenti, aveva avuto il coraggio di denunciare il marito, avviando anche la procedura di separazione nei suoi riguardi. Nel suo difficile percorso, si era rivolta anche al Centro Antiviolenza di Portogruaro, dove ha trovato ascolto e assistenza, anche nell'integrazione della querela inizialmente proposta, dato che le condotte persecutorie del marito sono continuate dopo la prima denuncia. Il suo racconto è avvenuto alla stazione dei Carabinieri di Portogruaro, davanti ad un Luogotenente specificamente formato a trattare casi simili, nell'ambito della Rete territoriale antiviolenza. Il Pubblico Ministero aveva però inizialmente richiesto l'assoluzione dell'imputato, ritenendo difettasse l'elemento dell'abitualità e che fosse intervenuta la prescrizione. È stata, quindi, necessaria un'accesa e appassionata discussione finale per far ottenere giustizia alla donna. I reati di maltrattamenti in famiglia ha spiegato l'avvocato difensore della donna, Luigino Mior - sono quelli che più difficilmente riescono ad aver testimoni degli illeciti commessi, anche se, in questo caso, le condotte dell'imputato contro la moglie erano state fatte oggetto di puntuale testimonianza di svariate persone che lo avevano visto insultare, denigrare, svilire e controllare in ogni aspetto della sua vita, anche sul posto di lavoro, oltre che nei momenti di semplicissimo svago, come l'andare a prendere un caffè o fare una passeggiata.