CAERANO - (Mep) Quella sera aveva picchiato la moglie fino a farle perdere i sensi. Era stato il figlio più grande, di soli 10 anni, a chiamare i carabinieri e a far arrestare il papà. Ieri è arrivata una condanna pesante per il 40enne tunisino alla sbarra per maltrattamenti: 3 anni e 6 mesi di carcere. Oltre a 25mila euro di risarcimento alla famiglia: 10mila alla moglie e 5mila a ciascuno dei loro tre figli, che per anni hanno assistito alle violenze. Così ha deciso il giudice, infliggendo una pena minore rispetto a quella chiesta dal pm Barbara Sabattini, che aveva invocato invece una condanna a 4 anni e 9 mesi di reclusione.
LA TELEFONATA
«Venite, fate presto. Il papà ha fatto del male alla mamma. Venite subito, ho paura». Sono le 20.20 del 28 luglio di due anni fa. La voce è quella di un bambino di 10 anni. Singhiozza. L'operatore all'altro capo della cornetta capisce subito che a casa sta succedendo qualcosa di grave. Cerca di tranquillizzare il piccolo e allo stesso tempo di farsi dare l'indirizzo. Nonostante il nodo alla gola, il bambino riesce a mantenere il sangue freddo necessario per raccontare quello che sta succedendo e per fornire in pochi secondi le informazioni richieste: indirizzo e cognome della famiglia. Due gazzelle dei carabinieri si precipitano sul posto, a Caerano, insieme a un'ambulanza. Per il marito violento scatta l'arresto in flagranza, come ha spiegato nell'udienza precedente il carabiniere che ha risposto alla chiamata di soccorso, registrata e riprodotta in aula durante il processo.
L'ESCALATION
L'episodio che è costato le manette al 40enne non era il primo, stando a quanto ricostruito.
Botte alla moglie, il figlioletto lo fa arrestare: 40enne condannato a 3 anni e mezzo
Sabato 17 Dicembre 2022
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