Chioggia, 180mila euro per la mostra "The Mistery Man" a San Domenico, 30mila per la passerella. Scoppia la polemica: «Troppi soldi»

Martedì 19 Settembre 2023 di Diego Degan
Chioggia, 180mila euro per la mostra "The Mistery Man" a San Domenico, 30mila per la passerella. Scoppia la polemica: «Troppi soldi»

CHIOGGIA - «Troppi soldi per quella mostra, e senza ritorni per il Comune: scriveremo alla Corte dei Conti». Non si placa la polemica sulla mostra "The Mistery Man", allestita nella chiesa di san Domenico.

I consiglieri comunali del Pd hanno preparato un esposto da inviare alla magistratura contabile perché venga fatta una verifica della procedura seguita dall'amministrazione comunale per ospitare l'esposizione in città. Si tratta, riporta la determina per l'impegno di spesa, di «un percorso storico, archeologico e artistico, che si conclude con l'esposizione del corpo iperrealista dell'uomo della Santa Sindone. La mostra è stata allestita per la prima volta, tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023, in Spagna, prima a Salamanca e poi a Granada, dove in soli due mesi ha registrato oltre 70.000 visitatori, già programmata negli Stati Uniti nel 2024 e a Roma in occasione del Giubileo del 2025, ed è frutto di uno studio e lavoro sulla Sacra Sindone che ha richiesto più di 15 anni, realizzato da artisti spagnoli e si sviluppa su 600 metri quadrati».

CONTRIBUTO

Per ospitarla a Chioggia il Comune ha speso, finora, circa180mila euro dei quali oltre 30mila per la passerella pedonale che permette ai disabili di raggiungere la chiesa, oltrepassando il canale san Domenico; 24.400 per il service logistico di una ditta locale e, l'importo più consistente, 122mila euro alla ditta spagnola, Arti Splendore Exhibitions, che l'ha realizzata. Una spesa finanziata con i fondi per la promozione turistica. In particolare i 122mila euro derivano da 100mila euro di compenso alla ditta spagnola per l'allestimento della mostra, più iva al 22% e la metà dell'importo è stata corrisposta anticipatamente. La modalità di erogazione del pagamento è la "procedura negoziata senza bando" che prevede una "trattativa" tra la stazione appaltante (il Comune) e chi fornisce l'opera o il servizio, modalità che, secondo la determina, in base alla legge, è possibile quando: «lo scopo dell'appalto consiste nella creazione o nell'acquisizione di un'opera d'arte o di una creazione artistica unica; o la concorrenza è assente per motivi tecnici; o a tutela di diritti esclusivi, inclusi i diritti di proprietà intellettuale». Secondo i Dem, però, l'allestimento in questione non configura nessuna di queste caratteristiche e, quindi, il Comune avrebbe dovuto fare un "affidamento diretto" che, tra l'altro, sarebbe obbligatorio sotto i 140mila euro se non ricorrono quelle condizioni indicate. Inoltre «la determina non esplicita in modo chiaro e sufficientemente dettagliato l'interesse pubblico che si intende soddisfare con l'affidamento; a nostro avviso vi si ravvisa carenza e insufficienza della motivazione».

«PROCEDURA ERRATA»

«Non è la prima volta che l'amministrazione adotta procedure sbagliate dice il capogruppo Pd, Lucio Tiozzo con conseguenze che possono essere negative per la città. Chiediamo maggiore serietà e attenzione nella gestione dei fondi pubblici». Ma il punto nodale è un altro: «I fondi per la promozione turistica sono stati utilizzati senza consultare le categorie interessate, senza creare pacchetti di soggiorno o visitazione della città: in questo modo il "ritorno" per la città sarà certamente minore e difficile da valutare. Con la stessa spesa si sarebbero potute organizzare svariate notti bianche a Sottomarina, tanto per fare un esempio. Inoltre gli incassi dei biglietti della mostra, a quanto mi risulta, andranno interamente alla società organizzatrice». Per tutti questi motivi («che nulla hanno a che vedere con il valore religioso dell'evento») i consiglieri Pd ritengono che serva un chiarimento della vicenda.

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