Venezia. Cane in Tribunale, abbaia fuori dalla porta dell'udienza del suo padrone a cui viene concesso di salutarlo

Sabato 13 Gennaio 2024 di Maria Elena Pattaro
VENEZIA Il tribunale di Venezia, il cane è riuscito a salutare il padrone

VENEZIA - Voleva fare le feste al suo padrone, che non tornava a casa da giorni. Così si è messo ad abbaiare e a scodinzolare. Niente di straordinario, verrebbe da dire. Se non fosse che la scena si è svolta in tribunale a Venezia, durante un processo per direttissima. E ha intenerito persino il giudice che, in via del tutto eccezionale, aveva acconsentito a un saluto fra l’imputato, arrestato per tentata rapina, e il suo amato meticcio. Una parentesi di tenerezza, uno strappo alla regola, in un luogo che nell’immaginario collettivo è sinonimo di inflessibilità e rigore.


ARRESTATO
Mounir Bachtragga, 42enne di origini marocchine, è finito in manette per tentata rapina. Aveva rubato un giubbotto griffato da un negozio del centro commerciale “La Nave de Vero” ed era stato fermato dalla guardia giurata. L’altro giorno è comparso di fronte al giudice per la convalida dell’arresto e la direttissima. In tribunale lo ha raggiunto la compagna italiana, che abita con lui a Mestre. La donna ha portato con sé anche il loro cagnolino, a cui entrambi sono molto affezionati. L’udienza si celebrava a porte chiuse. Ma l’animale, grazie al suo fiuto, ha capito subito che in quella stanza c’era il suo padrone.

E ha cominciato a fremere. 


IL GIUDICE
Quando poi la porta si è aperta per un attimo lasciando intravedere il 42enne scortato dagli agenti della penitenziaria, la gioia del cagnolino è stata incontenibile. Ha iniziato ad abbaiare e a scodinzolare. «Adesso anche i cani possono entrare?» ha chiesto il giudice, infastidito. 
«È il cane del detenuto: vuole solo salutare il suo padrone» ha spiegato il difensore, l’avvocata Roberta Vezzù. A quel punto anche il magistrato si è addolcito: «Vabbè, allora dopo il processo glielo faremo salutare» ha acconsentito, strappando un sorriso a tutti i presenti. 


IN CARCERE
Bachtragga, che alle spalle ha altri precedenti per reati contro il patrimonio, è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere. Terminata l’udienza, l’imputato è stato riportato in carcere, dove sconterà la pena. Senza accarezzare il suo fidato amico a quattro zampe. Non tirava aria per le coccole, lascia intendere il suo legale. Finale amaro dunque per la bestiola, che per un bel po’ dovrà rassegnarsi all’assenza del suo padrone. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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