Venezia-Cittadella, il prefetto al ministro: «Troppo tardi le 21.15, anticipare l'inizio»

Martedì 25 Maggio 2021 di Nicola Munaro
I giocatori del Venezia caricati dopo la gara di andata con il Cittadella
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VENEZIA - Da calendario, la finale di ritorno dei playoff di serie B tra Venezia e Cittadella in programma domani al Penzo, finirebbe attorno alle 23.15. Un quarto d’ora dopo l’entrata in vigore del coprifuoco. Impensabile, però, che “se dovesse succedere ciò che non succederà” (parafrasando un mantra scaramantico in voga tra i tifosi), Piazza San Marco, così come piazza Ferretto, non si ritrovino traboccanti di bandiere. «E hanno anche ragione i tifosi a festeggiare dopo anni di B e di fallimenti. Solo che gli va data la possibilità di festeggiare senza violare le leggi e il coprifuoco». Parola di Vittorio Zappalorto, prefetto di Venezia, che ieri sera ha inviato una lettera alla Lega di serie B e alla Rai - ma per conoscenza, tra gli altri, anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, e Dazn, titolare dei diritti della B - con la quale chiedere l’anticipazione del fischio d’inizio per motivi di ordine pubblico.

IL COMITATO
Stando così gli orari non ci potrà essere nessuno in strada, o nelle calli, o nei campi a festeggiare una promozione che Venezia vede vicina dopo la vittoria corsara di domenica (0-1 a Cittadella) e il vantaggio in classifica in campionato che garantisce agli arancioneroverdi due risultati su tre. Così ieri mattina il prefetto ha convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per cercare di trovare uno spazio ai tifosi pur restando nell’alveo della legge. Ne è venuta fuori una lettera. «Ho chiesto che si anticipi la partita - ha spiegato in serata il prefetto - in un orario compatibile con il diritto che hanno i tifosi di festeggiare senza essere sanzionati perché festeggiare in regime di coprifuoco vuol dire esporsi agli sgomberi delle forze dell’ordine e alle multe e non mi sembra giusto. Possibile che la Lega di B e il calcio portino i tifosi a violare le leggi fissando l’inizio alle 21.30. Perché, e lo sappiamo tutti, se il Venezia dovesse essere promosso, le piazze si riempiranno Nessuna tifoseria al mondo starebbe in casa e nemmeno quelli del Venzia ci staranno». Il ragionamento è semplice per Zappalorto: «Succederà, troviamo il modo di evitare multe, che c’è». 
Come c’è il precedente: più che la finale di Coppa Italia, il richiamo è alla festa scudetto dell’Inter: la sua partita con l’Udinese è stata l’unica che domenica scorsa si è giocata alle 15, per permettere ai tifosi nerazzurri di festeggiare con la squadra. La finestra più probabile, visto che la partita sarà trasmessa su Rai2, è tra le 18 e le 20.30: due ore e mezza di cui Venezia ha già usufruito a marzo, in occasione delle celebrazioni dei 1.600 anni. Con al certezza che non ci saranno sforamenti dettati da appendici oltre i 90 minuti.

L’ATTESA
Venezia la sua mossa l’ha fatta con la lettera spedita ieri sera, ora non resta che attendere la risposta della Lega di B, che arriverà in giornata: «Ci faranno sapere, vedremo, speriamo tengano conto del diritto dei tifosi di festeggiare e che non li obblighino ad andare in conflitto con la legge», la risposta del prefetto. Mentre società e Comune stanno organizzando una festa per sabato a Venezia e al Taliercio, comunque vada.

PUGNO DI FERRO
Il comitato di pubblica sicurezza di ieri non ha però solo dato il disco verde alla richiesta di anticipazione, ma è servito anche a ribadire che alla legge non si transige. «Il coprifuoco sarà fatto rispettate - ha assicurato Zappalorto - Se troveremo tifosi in giro li fermeremo e li sanzioneremo come previsto.

Per garantire che tutto andrà bene abbiamo mobilitato un gran dispiegamento di forze dell’ordine». Venezia-Cittadella è già iniziata.

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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