Bus vuoti per la didattica a distanza, ma va in crisi la rete internet

Giovedì 29 Ottobre 2020 di Melody Fusaro
Senza molti studenti i bus hanno viaggiato senza ressa nelle ore “calde”
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MESTRE - Giornata di prova per le scuole superiori veneziane, che hanno svuotato i plessi e trasferito tre studenti su 4 in didattica a distanza. Licei e istituti tecnici e professionali, pubblici e privati, sono stati riprogrammati nel giro di 48 ore dai dirigenti scolastici e dagli uffici, chiamati prima dal Dpcm e poi dall’ordinanza regionale a continuare con il programma in presenza solo per il 25% delle lezioni (circa una classe su quattro, a turni), limitando così le occasioni di contagio tra i ragazzi più grandi, garantendo postazioni per gli insegnanti, costretti ad alternare lezioni in classe a lezioni in videoconferenza, e per gli studenti più fragili. Un lavoraccio che in questo primo giorno ha inevitabilmente avuto qualche intoppo, dovuto nella maggior parte dei casi alla linea internet che saltava a scuola o a casa dei ragazzi. 
EFFETTO A CATENA
Di certo l’effetto svuotamento delle classi ha avuto un riflesso anche sui mezzi di trasporto: «Nella giornata di ieri c’è stato un drastico calo di utenza per il combinato della didattica a distanza al 75% e delle attività che chiudono alle 18» spiega il direttore generale di Avm, Giovanni Seno che fa sapere che l’azienda di trasporti non prevede però, dall’oggi al domani, ritocchi agli orari o adeguamenti. «Sulla base dell’esperienza fatta in situazioni analoghe, prima di intervenire vogliamo monitorare la situazione per un po’ di tempo. Le abitudini cambiano lentamente e vogliamo capire bene come si sposta e si riassesta la domanda». I trasporti sono uno dei tasselli più delicati di questo inizio anno scolastico. Chiamati a garantire una capienza massima fino all’80% (circa 80 passeggeri in autobus e 224 in tram), apparivano comunque troppo affollati, finendo al centro delle polemiche e delle paure. Alcuni dirigenti mestrini, in collaborazione con Actv, avevano deciso di scaglionare gli accessi proprio per evitare un affollamento nella fascia oraria tra le 7 e le 8 del mattino. Situazione che diventava più critica in particolare nei grandi poli scolastici, come quello di Mirano, o nelle zone come quella di via Bissuola a Mestre e di Gazzera e Asseggiano in cui si concentrano tantissimi istituti superiori con un viavai quotidiano di migliaia di ragazzi. «Io prendo l’autobus al Graspo d’uva e da inizio anno vedevo gli autobus tirare dritto perché già alla massima capienza - racconta una studentessa del liceo Morin -. Ieri, per la prima volta, ho trovato posto a sedere sulla corsa scolastica diretta alla Gazzera». 
INTERNET
Per chi è rimasto a casa, i conti si fanno invece con la connessione.

I dirigenti nei giorni scorsi si erano detti preoccupati per la tenuta delle reti internet scolastiche, utilizzate da centinaia di insegnanti contemporaneamente. «Bisogna essere obiettivi, è un momento delicato. Si tratta di un ulteriore “nuovo inizio” e c’è l’esigenza, da parte di tanti, di ambientarsi e di capire come comportarsi correttamente. Com’è comprensibile, qualche piccolo disagio iniziale c’è stato ma il corpo docente e il personale Ata hanno risposto con grande professionalità. Anche i ragazzi sono stati fantastici» spiega il dirigente dell’Itis Zuccante, Marco Macciantelli, che conferma la sensazione di un netto miglioramento del traffico. Al termine delle lezioni ha ricevuto messaggi di soddisfazione da parte dei docenti per come si è conclusa la prima giornata: «Questi primi giorni, e probabilmente quelli immediatamente successivi, non possono che avere un carattere sperimentale, in vista di un’ulteriore messa a punto di quello che sarà il quadro orario definitivo, una volta considerata ogni possibile esigenza didattica e organizzativa». Anche i Sindacati stanno monitorando la situazione con gli insegnanti: «Riceviamo tante domande e tutti stanno cercando di capire come comportarsi - commenta Mariano Maretto, segretario Cisl scuola Venezia -. Il problema della rete c’è nelle singole case quindi inevitabilmente anche nelle scuole. I pc possono bloccarsi ma poi si risolve, ci sono stati solo piccoli disguidi tecnici. Il vero problema è che è stato scaricato sulla scuola il mancato intervento del governo sui trasporti, unico luogo in cui era difficile mantenere il distanziamento».

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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