​Né saluti, né citazioni: continua il "grande freddo" tra Marchi e Brugnaro. Il presidente di Save ringrazia tutti, tranne il sindaco

Martedì 12 Dicembre 2023
Tessera, collegamento ferroviario con l'aeroporto

MESTRE - Nemici per la pelle. Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save che gestisce il sistema aeroportuale Triveneto e banca Finint ed è novello editore di quotidiani, e Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e proprietario dell'agenzia di lavoro temporaneo Umana e della Reyer Basket, non si guardano in cagnesco: non si guardano per niente.

Le tensioni latenti da anni per il carattere forte dei due, sono scoppiate platealmente alla fine dell'anno scorso quando il Comune annunciò l'introduzione della tassa di imbarco di 2,5 euro a ogni passeggero in partenza dall'aeroporto Marco Polo, tariffa che si aggiunge ai 6,50 euro di addizionale applicata in tutti gli aeroporti italiani: una tassa, quella dei 2,5 euro, capace di portare nelle casse pubbliche una decina di milioni di euro l'anno e di aiutare i bilanci che devono fare i conti con il mancato rinnovo dei finanziamenti della Legge Speciale per la tutela e la salvaguardia di Venezia.

Brugnaro disse che il balzello è previsto dalla legge, Marchi e le compagnie aeree low cost, Ryanair in particolare, accusarono il Comune di voler mettere in ginocchio il settore.

A distanza di mesi dall'introduzione della tassa non ci sono state decisioni drastiche delle compagnie, che avevano minacciato di andarsene da Tessera verso altri aeroporti concorrenti (a parte Ryanair che, per l'inverno, ha tolto un aereo basato a Tessera). Marchi e Brugnaro, però, non se la sono messa via, anche perché di attriti ce n'erano stati altri in precedenza: ad esempio per l'introduzione della Ztc, la Zona a traffico controllato che, con un sistema di telecamere e di varchi, impedisce agli automobilisti di restare più di 8 minuti all'interno del perimetro aeroportuale, pena una multa da 81 euro; le telecamere le ha installate Save ma il controllo delle foto e dei video e la spedizione dei verbali spetta ai vigili urbani. Da quel che è successo ieri sembra che sia più Marchi ad avercela con Brugnaro, che il contrario, dato che il sindaco, nel suo discorso, ha dato atto al presidente di Save di aver lottato per vent'anni per ottenere la bretella ferroviaria. Per il resto è stato tutto un ignorarsi e un susseguirsi di silenzi. Prima dell'inizio della cerimonia fuori del tendone allestito a fianco dell'aeroporto Marchi era in un angolo che chiacchierava con i vertici delle Ferrovie. E Brugnaro in un altro che si fumava il suo sigaro.

Una volta saliti sul palco per i discorsi di saluto, Marchi ha ringraziato tutti (da Salvini a Zaia, fino ai tecnici) fuorché il Comune. Zaia gli ha dato man forte dicendo che «con Marchi rappresentiamo il nuovo corso di Save» e che il presidente di Save «ha sempre avuto in mente l'intermodalità». Brugnaro non ha potuto far altro che giocare in difesa rilanciando, però, la palla al centro: visto che non erano stati citati, ci ha pensato lui a ringraziare tutti i tecnici e i responsabili del Comune «che hanno lavorato per assicurare una cantierizzazione corretta che eviti disagi e problemi per cittadini e automobilisti».


Il duello, soprattutto a distanza, insomma continua. E pensare che nel 2015, quando l'imprenditore di Umana si candidò a primo cittadino di Venezia, ebbe proprio in Enrico Marchi uno dei più convinti sostenitori.
E.T.ì

Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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