Venezia. Bricole luminose per illuminare la laguna, il progetto anti-incidenti pronto a diventare realtà

Mercoledì 26 Luglio 2023 di Roberta Brunetti
Bricole luminose per illuminare la laguna, il progetto è pronto a diventare realtà

VENEZIA - Da anni Sergio Canever, tecnico e inventore veneziano, studia un sistema per illuminare - e rendere così più sicuri - i canali della laguna. Ora, dopo tante porte chiuse in faccia, il suo "progetto Marea" per l'illuminazione delle bricole con una tecnologia a led alimentata da pannelli solari, che il Provveditorato alle Opere pubbliche sta sperimentato da oltre un anno, sembra essere a un passo dalla messa in pratica su larga scala. Proprio nei giorni in cui si piange la morte in laguna di un altro giovane, Riccardo Nardin, andato a sbattere contro una bricola nel buio della notte dopo i fuochi del Redentore. La tragedia ha dato il via a una raccolta firme per l'illuminazione dei canali lagunari che, in una settimana, ha già superato le 10mila sottoscrizioni.

Circostanze che Canever commenta con amarezza: «Provo un dispiacere enorme per quella creatura che ha perso la vita a 28 anni. Ma anche una rabbia altrettanto enorme perché troppo spesso, nel nostro paese, si deve aspettare che qualcuno si faccia male per intervenire».

IL PROGETTO MAREA

L'idea di un nuovo sistema per illuminare la laguna gli è venuta dall'esperienza. Originario di Venezia, i nonni vivevano a Torcello, Canever, 76 anni, va in barca da quando ne aveva 13. «Conosco bene la laguna. Il problema è sempre stato quello - spiega il tecnico - Per questo ho voluto progettare un nuovo sistema per illuminare la laguna». Oggi, come noto, solo una minima parte delle circa 15mila bricole che delimitano i canali lagunari è illuminata elettricamente. Quindi con un sistema di cavi che portano l'elettricità. «Impensabile pensare di estenderlo a tutta la laguna» spiega Canever. Di qui l'idea di puntare su led ed energia solare . Appoggiandosi ad un'azienda del settore è nato così il "progetto Marea". «Abbiamo iniziato a lavorarci concretamente nel 2015, poi l'abbiamo brevettato e da maggio dell'anno scorso è in corso la sperimentazione del Provveditorato su 25 bricole» ricostruisce il tecnico.

LA SPERIMENTAZIONE

Un traguardo a cui non è stato facile arrivare. Per il mix di competenze che regna sulla laguna. «Perché non si pensa ad evitare i problemi prima che capitino le disgrazie - osserva Canever - Avrò inviato 200 mail, ma a nessuno interessava. Gli unici che hanno risposto e si sono mostrati sensibili al problema sono stati quelli del Provveditorato alle Opere pubbliche, che hanno avviato la sperimentazione». Ormai da un anno 25 bricole sono illuminate con questo tipo di led: 5 a Tessera, altrettante a Fusina, Campalto, San Secondo, Passaora e Murano. Di recente ne è stato aggiunto un altro anche a Cavallino-Treporti, per segnalare una darsena dove ci sono lavori. Intanto il Provveditorato ha raccolto i vari pareri: dalla Soprintendenza, all'Enac, dall'Actv, ai pescatori. Tutti positivi.

LUCE BICOLOR

Il sistema è relativamente semplice. La cella fotovoltaica è un disco di 54 centimetri di diametro. Il led corre tutto intorno, giallo sul lato del canale navigabile, rosso su quello della secca. La striscia led è inserita all'interno del disco, per una luce laterale, che non interferisca con il volo degli aerei. Ha una durata di 400 ore, ma non si spegne mai, lampeggia, fino a quando non viene ricaricata dalla sua cella. Tutto il sistema è stato studiato per essere a prova di laguna. «Abbiamo usato l'acciaio delle navi. I led, le schede elettriche, tutto è resinato, per resistere all'ambiente marino» spiega Canever, che al momento non anticipa i costi dei suoi apparecchi. Su questo aspetto le prime valutazioni del Provveditorato erano state positive. Ora è in corso un preventivo più dettagliato.

Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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