L'ombra del mercato nero sul ladro seriale di libri nelle biblioteche del Veneto

Venerdì 5 Marzo 2021 di Nicola Munaro
Una delle sale della biblioteca civica "Vez" di Mestre dove è stato bloccato il 48enne ladro di libri

MESTRE Uno dopo l’altro i legali rappresentanti delle biblioteche del Veneto vittime del ladro di libri dovranno sfilare davanti agli agenti del Nucleo operativo della polizia locale di Venezia, coordinato dal commissario capo Gianni Franzoi. Ed elenchi dei propri volumi alla mano, dovranno dire se dai loro scaffali mancano altri libri, una volta ricevuti indietro quelli trovati a casa del quarantottenne di Dolo, responsabile di una sequela di furti dalle sale lettura del Veneziano, Padovano e Trevigiano. Perché è dall’eventuale assenza di altri volumi che prenderà il via il secondo tempo dell’indagine sui furti nelle biblioteche per cercare di ricostruire in maniera ancora più dettagliata questa storia di un ladro di libri.
IL MERCATO NERO
Una delle piste che stanno seguendo gli agenti della polizia locale è quella di verificare che gli oltre 1.100 volumi trovati a casa del quarantottenne - per un valore di circa 80mila euro - in realtà non fossero solo ad uso e consumo di un amore viscerale per la letteratura da parte del ladro, ma fossero in un qualche modo depositati in attesa di finire al centro del mercato nero. Ecco che a quel punto diventerà fondamentale la parola dei legali rappresentanti delle biblioteche depredate: se dopo la restituzione dovessero esserci altri ammanchi tra gli scaffali e le sezioni delle sale lettura, sarebbe possibile pensare che altri libri non ritrovati dalla polizia locale siano stati venduti. 
Questo però significherebbe che la refurtiva recuperata sarebbe solo la punta dell’iceberg del lavoro di un vero e proprio professionista del settore. Ci saranno verifiche anche sulle altre varie denunce di furto “a tema” in tutto il Veneto per capire se possano esserci altre biblioteche alleggerite dal quarantottenne di Dolo. 
LA TATTICA
Il profilo è quello da romanzo: 48 anni, ex assegnista di ricerca prossimo alla laurea in Chimica industriale a Padova con la tesi come ultimo ostacolo. Insospettabile, ma il suo volto non era più capace di passare inosservato alla biblioteca Vez di Mestre. Impossibile averne la certezza, ma più volte il personale della Vez aveva collegato la sua presenza in biblioteca con la sparizione di alcuni volumi. L’abbrivio all’indagine è quindi arrivato proprio dalla responsabile della biblioteca mestrina che ha deciso di vederci chiaro segnalando il caso alla polizia locale. Lunedì il quarantottenne si è ripresentato puntuale alla Vez e con lui in biblioteca sono entrati anche gli agenti in borghese del nucleo operativo, sul posto per le indagini. Quando è uscito, i vigili l’hanno bloccato e perquisito: trovando nel suo zaino tre libri appena rubati. Un’operazione non semplice ma nella quale il quarantottenne era diventato esperto. Sempre identica la tecnica: l’uomo entrava in biblioteca con dei libri suoi, poi si metteva al tavolo con dei volumi presi dagli scaffali fingendo di studiare. Nel frattempo cercava le placche nascoste, le rimuoveva e infilava i libri della biblioteca nel suo zaino.

Da quella prima perquisizione è partita l’indagine alla ricerca della ventina di volumi la cui scomparsa era stata denunciata dalla Vez. Ma arrivati a casa dell’uomo a Dolo, la sorpresa. I libri trafugati erano 1.100. «Li amo», aveva detto agli agenti quasi per scusarsi.

Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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